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Grillini di Cosenza al voto online per la fiducia al vicepremier Di Maio

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Fino alle 20:00 gli attivisti del Movimento 5 Stelle voteranno per confermare o meno il sostegno al Ministro. Il parere degli elettori cosentini

 

COSENZA – Attivisti grillini online in tutta Italia per confermare o sfiduciare il vicepremier. Il calo di voti registrato alle elezione europee ha indotto il Movimento 5 Stelle a riflettere sulla leadership del Ministro dello Sviluppo Economico e Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Luigi Di Maio. Le operazioni di voto sono attualmente in corso sulla piattaforma Rousseau su cui si potrà esprimere il proprio parere fino alle 20:00, salvo malfunzionamenti del sistema. In controtendenza con il calo dei voti registrato a livello nazionale in provincia di Cosenza il Movimento 5 Stelle risulta essere la prima forza politica con 95.097 voti, il 31,17% rispetto ai 76.110 delle europee del 2014 quando incassarono con il 24,74% delle preferenze. A Cosenza la media è ancora più alta con il 33,20% dei voti (7.804) rispetto al 29,11% del 2014 (7.193). A Rende i grillini invece hanno incassato alle europee 6.392 voti, il 30,86%, mentre alle amministrative le preferenze sono state 1.093.

 

 

Il consigliere comunale di Rende e candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Domenico Miceli spiega qual è il clima che si respira nell’area urbana. “In generale – afferma Miceli – c’è un consenso compatto in merito alla figura di Di Maio. Questa è ciò che ho percepito dopo essermi confrontato con diverse persone all’interno del Movimento per tastare gli umori. La sfiducia non arriverà dai cosentini. E’ ovvio che il voto è segreto e ognuno lo esprimerà secondo la propria coscienza. Il vicepremier Luigi Di Maio pochi giorni fa è stato a Cosenza per presentare i candidati all’europarlamento e ai consigli comunali. E’ stato un incontro che non credo abbia potuto rafforzare o peggiorare la visione del suo operato. Quello che si va a valutare oggi è l’azione del Governo. Soprattutto le azioni che sta portando avanti la parte ‘gialla’ del Governo e che sono passate tutte quante. Purtroppo dobbiamo superare la barriera dell’informazione dove si critica molto ciò che fanno i 5 Stelle, mentre ci si fida di ciò che mettono in atto i leghisti.

 

 

Dovrebbe esserci invece un’inversione di tendenza visto che il lavoro che è stato portato avanti dallo ‘spazzacorrotti’ al ‘reddito di cittadinanza’ sono misure che vengono attaccate tantissimo anche in maniera banale, mentre ciò che ha realizzato il ‘Governo’ verde è bellissimo senza alcuna sentenza critica. E’ un fatto di democrazia diretta. E’ giusto che Di Maio si sia messo di nuovo alla prova chiedendo il proprio parere alla base del Movimento 5 Stelle dopo l’esito delle europee che non era scontato andasse così male. Un dato che ha fatto insorgere una parte di attivisti e Di Maio è stato visto come il capro espiatorio di tutta questa situazione. Per questo si è rimesso al volere degli elettori dicendo ‘Se non vado bene io, scegliete un’altra persona’. Stiamo mettendo in pratica il recall election che si attua nelle grandi democrazie”.

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Ufficiale, Angelo Andreoli “ricomincia” dal Rende. E’ lui il nuovo allenatore

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All’ex calciatore di Cosenza, Castrovillari e Catanzaro il compito di guidare la prima squadra nel prossimo e difficile campionato di serie C. Il suo esordio da allenatore proprio a Rende

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RENDE – Come per i due predecessori, Trocini prima e Modesto poi, la scelta della società del presidente Coscarella è dunque ricaduta nuovamente su un calabrese puro sangue, visto che sarà il 50enne castrovillarese Angelo Andreoli a guidare il Rende nella prossima stagione di Serie C che si annuncia già infuocata e difficilissima. Un passato da calciatore in quasi tutti i club principali della regione (7 presenze con il Cosenza in serie B nel lotano 1998, Vigor Lamezia, Catanzaro, Corigliano, Rosarno e soprattutto tante stagioni al Castrovillari dove ha chiuso la sua carriera da centrocampista nel 2008) prima di intraprendere la carriera da allenatore iniziata proprio sulla panchina del Rende, prima di guidare Paolana, Acri e Vigor Lamezia. Due i campionati vinti dalla panchina: quello in Eccellenza con l’Acri e quello di Promozione con la Paolana.

E’ stata la società biancorossa a comunicare di aver trovato l’accordo con il tecnico a cui sarà affidata la guida della prima squadra. Il presidente Fabio Coscarella, nel solco della filosofia che ha contraddistinto da sempre il Rende Calcio, ha deciso di affidare la panchina ad una figura professionale del nostro territorio: “come nostra abitudine abbiamo sposato prima l’uomo e poi l’allenatore – ha affermato il presidente Coscarella – convinti di aver trovato gli stessi valori che caratterizzano la nostra società”.

Sono grato al presidente Coscarella e al Rende Calcio per l’occasione che mi è stata data – dice Andreoli – Si tratta di una grande opportunità e ripagherò la fiducia che è stata riposta in me con il massimo impegno“.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.3 nel Tirreno a largo di Scalea

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La scossa sismica registrata dai sismologi dell’INGV-Roma alle 18:48. Magnitudo di 3,3 a 267 km di profondità

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SCALEA – Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata registrata dai sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 18:48 ora italiana. L’epicentro è stato localizzato a largo della costa tirrenica  nord occidentale in provincia di Cosenza esattamente tra Scalea e Santa Maria del Cedro ad una profondità notevole: 256 KM. Nessun danno a cose o persone.

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Oliverio conferma: “mi ricandido a governatore. Lavoro a una colazioni di liste civiche”

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Il presidente della Regione Mario Oliverio rispondendo ai giornalisti “il PD? avrà un suo percorso autonomo di decisione. Sono membro del Pd e confermo la mia collocazione all’interno del partito ma sto lavorando alla costruzione di una coalizione con liste civiche

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LAMEZIA TERME – Mario Oliverio è pronto a ricandidarsi alla guida della Calabria, che sia sotto l’ala del Partito Democratico o meno. A confermalo è stato lo stesso presidente della Regione rispondendo a Lamezia Terme ad alcuni giornalisti a margine di un’iniziativa.

“Sulla mia ricandidatura mi sono già pronunciato, non vorrei ogni volta ritornare come un leit motiv – ha dichiarato – Sto lavorando alla costruzione di una coalizione con liste civiche. Il PD avrà un suo percorso e una sua autonomia decisionale. Sono membro del PD e confermo questa mia collocazione al suo interno. Mi sono impegnato nella campagna elettorale delle Europee perché, in assenza di un partito organizzato, da dirigente del Pd mi sono sentito in dovere di muovermi e di spingere, facendo molte iniziative sul territorio della regione, per far votare l’elettorato e farlo votare per il PD”.

Mi sembra che il risultato, sia pure con tanto cammino da fare, ha invertito un trend passando dal 14% al 18,8%, e siamo sopra la media della circoscrizione meridionale. Credo – ha concluso Oliverio – di aver dato un contributo in questa direzione”.

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Muore d’infarto, per i medici erano normali dolori al petto: cinque indagati

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Sarà l’autopsia a stabilire se i cinque medici iscritti nel registro degli indagati possano essere colpevoli della morte di un 50enne

 

RENDE (CS) – C’è stato l’errore umano? Poteva essere evitata la morte del 50enne lasciato per sette ore con un dolore al torace? Queste sono alcune delle domande a cui i periti della Procura sono stati chiamati a rispondere nell’eseguire l’esame autoptico del paziente deceduto presso l’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza, il 2 maggio scorso.

Una storia di cui si conosce ancora poco: l’ufficio di Procura sta esaminando tabulati telefonici e registrazioni delle chiamate al 118 e le schede di ingresso ospedaliere mentre si attende l’esito dell’autopsia. L’unico dato certo è che l’uomo alle 22 di sera di inizio maggio chiede l’intervento del 118 perchè accusa dolori al torace. Sul posto giunge un’ambulanza del 118. Secondo le prime risultanze investigative i sanitari lo avrebbero visitato riscontrando dolori al torace e pressione alta. Ma non gli furono somministrati farmaci per un sospetto infarto. Il 50enne non è stato trasferito in Pronto soccorso. Per i sanitari erano classici dolori, non da infarto. L’ambulanza va via e il 50enne dalle 22 di sera e fino alle 5 – 5.30 del mattino trascorre sette ore continuando ad avvertire forti dolori al torace. Non riuscendo più a resistere avrebbe ricontattato la sala operativa del 118 per richiedere nuovamente l’intervento dei sanitari.

Sul posto sarebbe giunta l’ambulanza con a bordo gli stessi medici che lo avevano visitato sette ore prime, riscontrando, questa volta, l’esistenza di un problema serio: un probabile infarto in corso. Il 50enne viene trasferito d’urgenza in ospedale, prima al Pronto soccorso e poi in cardiologia per una consulenza, ma il cuore cede. Il conseguente decesso porta all’apertura di una indagine da parte della Procura bruzia coordinata dal Procuratore capo Mario Spagnuolo. Dopo avere effettuato il sequestro delle cartelle e proceduto al conferimento di incarico per l’esame autoptico, nel registro degli indagati risultano iscritti cinque sanitari tra medici e infermieri, rispettivamente del 118, del Pronto Soccorso e del reparto di cardiologia dell’Annunziata. Adesso i periti dovranno capire se vi sia stata superficialità di valutazione dell’intervento dalla prima chiamata giunta alla sala operativa del 118 e fino al momento della morte.

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Querelle stadio Marulla finita. Comune e Cosenza Calcio firmano la convenzione

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Come annunciato ieri è stato trovato l’accordo tra le parti e firmata la convenzione per l’utilizzo dello stadio Marulla nella prossima stagione. Prossimo passo l’ok dell’agibilità e i lavori di completamento all’impianto

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COSENZA – Dopo il proficuo incontro di ieri avvenuto in Commissione Sport, con la disponibilità di entrambe le parti a raggiungere l’accordo e la successiva convocazione alle 12:00 di oggi  delle parti, si chiude nel migliore dei modi la spinosa questione relativa all’utilizzo dello stadio Marulla. Questa mattina, infatti, Comune e la società Cosenza Calcio hanno formalizzato a Palazzo dei Bruzi la nuova convenzione d’uso dello Stadio San Vito-Marulla per la stagione 2019-2020. L’accordo – scrive in una nota il Cosenza Calcio – è stato siglato per il Comune dal dirigente del Settore Infrastrutture di Palazzo dei Bruzi, ing.Francesco Converso e per il Cosenza Calcio Roberta Anania, alla presenza dell’Assessore allo sport Carmine Vizza, del responsabile della sicurezza del Cosenza Calcio, Luca Giordano e del direttore amministrativo, Daniel Inderst. Con la sigla della convenzione, il Comune concede alla società rossoblu l’utilizzo dello stadio “San Vito- Gigi Marulla” impegnandosi, a fronte della corresponsione del canone stabilito nella convenzione, per la manutenzione sia ordinaria che straordinaria.

Nella stessa riunione la società ha chiesto che vengano eseguiti gli adeguamenti necessari per l’ottenimento della agibilità definitiva dell’impianto, la dotazione dei seggiolini da implementare a quelli esistenti e la disponibilità di campi da gioco da utilizzare per l’attività del settore giovanile.

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Longobardi, non violò i sigilli: assolto imprenditore

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Non vi fu violazione dei sigilli da parte di Giovanni Francesco Gaudio, custode giudiziario un fabbricato in Longobardi

 

LONGOBARDI (CS) – Giovanni Gaudio fu rinviato a giudizio perchè accusato nel 2013 di aver apportato lavori durante il sequestro che gravava su un immobile oggi pienamente libero e senza vincoli.
La difesa dell’imputato rappresentata dall’avvocato Francesco Chiaia e dall’avvocato Antonio Petrone, nel corso della istruttoria dibattimentale, ha chiesto preliminarmente l’acquisizione di un cd depositato proprio agli atti di accusa dal quale erano state estrapolate alcune fotografie scattate dagli organi inquirenti, che recavano tutte la data del novembre 2012, data questa anteriore al sequestro preventivo decretato invece nel febbraio 2013.

Alla luce di tale prova documentale i lavori di manutenzione contestati all’imputato non potevano essere collocati correttamente nel tempo ai fini della ipotizzata effettuazione degli stessi lavori in violazione dei sigilli conseguenti a sequestro.
Emersa ed acquisita tale prova pertanto ad avviso della difesa erano più che motivati i dubbi circa l’epoca di commissione del fatto siccome addebitato al Gaudio.
A maggiore sostegno di queste argomentazioni la difesa riportava quanto ribadito dalla Corte di Cassazione in tema di momento consumativo del reato ex art. 349 c.p. nella recente pronuncia del 18 gennaio 2019 secondo cui:” il momento consumativo del reato di violazione dei sigilli può essere ritenuto coincidente con quello dell’accertamento salvo che venga rigorosamente provata l’esistenza di situazioni particolari o anomale, idonee a confutare la valutazione presuntiva e a rendere almeno dubbia l’epoca di commissione del fatto”.

Oggi l’epilogo del processo: il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 2 anni di reclusione.
Nella loro arringa finale gli avvocati Francesco Chiaia ed Antonio Petrone hanno rimarcato quanto emerso ed acquisito dal Giudice dalle prove documentali e hanno perorato il ragionevole dubbio sulla data ipotizzata in imputazione.
Il Giudice del Tribunale di Paola Filippo Potaturo al termine delle conclusioni delle parti ha accolto in pieno tesi difensive ed assolveva il Gaudio Giovanni Francesco dall’accusa contestatagli .

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Campi di marijuana coltivati in Calabria, 20 misure cautelari – VIDEO

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Un’organizzazione attiva in Aspromonte, con base nel territorio di San Luca. Tra i destinatari delle misure un esponente della cosca di ‘ndrangheta ‘Pelle-Vottari’

 

SAN LUCA (RC) – L’operazione è scattata alle prime ore di oggi nelle province di Reggio Calabria, Roma e Latina. I Carabinieri del Comando provinciale reggino hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 20 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e al traffico illecito di sostanze stupefacenti, porto abusivo d’armi clandestine e ricettazione.

VIDEO

L’organizzazione, che aveva la base nel territorio di San Luca, aveva strutturato in maniera intensiva e industriale la produzione di marijuana, realizzando campi irrigati in area preaspromontana, occultati da vegetazione e vigilati con sistemi di videoripresa, per poi curare il trasferimento e la commercializzazione dello stupefacente in alcune piazze selezionate di spaccio romane e pontine. Fra i destinatari della misura cautelare c’é un esponente della cosca di ‘ndrangheta ‘Pelle-Vottari’ di San Luca.

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Il Decreto Sanità passa alla Camera. Dalila Nesci si dimette da relatrice del provvedimento

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La Camera ha approvato in prima lettura il decreto Calabria, varato dal governo il 18 aprile scorso e ora in fase di conversione in legge. Il provvedimento ha avuto 240 voti favorevoli, 76 contrari con 316 deputati presenti e votanti

 

ROMA – Prosegue il percorso per “risanare” la sanità calabrese partito ad aprile con il consiglio dei ministri a Reggio Calabria. Si va verso la conversione in legge. Ieri il provvedimento, con misure straordinarie valide per 18 mesi, è stato approvato con 240 voti favorevoli e 76 contrari. E passa al vaglio del Senato. Nonostante il  ‘no’ delle opposizioni, Pd, Leu, FI e FdI, sono passate le norme più stringenti sulla verifica del lavoro dei direttori generali nei vari ospedali e aziende sanitarie calabresi e i “super poteri” conferiti ai commissari straordinari sulla sanità della regione.

Ha fatto un passo indietro intanto Dalila Nesci che si è dimessa da relatrice del provvedimento, dopo le pressioni di Lega e Pd per le accuse di conflitto di interesse con un suo collaboratore, Gianluigi Scaffidi, che era tra i candidati alla nomina di commissario a Vibo. Al suo posto, la presidente della commissione Affari sociali Marialucia Lorefice, anche lei del Movimento.

 

Nel decreto dieci gli articoli sulla Calabria, due le priorità: ripristinare i livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria e rimediare ai disavanzi accumulati dalla sanità locale. Da qui una serie di interventi previsti per rafforzare i controlli sui direttori generali, introducendo verifiche straordinarie sulla loro attività, che spettano al commissario ad acta. Sorvegliati speciali anche i direttori amministrativi e sanitari: sul loro lavoro pendono controlli periodici dei commissari straordinari. In Aula respinti quasi tutti gli emendamenti. Tranne, due proposti dalle opposizioni che mettono dei paletti ai compensi dei commissari straordinari. Con il primo sono spariti i 20 mila euro, previsti come indennità aggiuntiva per i commissari straordinari se residenti fuori regione. Il secondo condiziona gli ulteriori 50 mila euro, previsti nel contratto, ai risultati realmente ottenuti dai commissari.

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Rende, l’orchestra della scuola media “P. De Coubertin” al San Carlo di Napoli

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La  giovanissima orchestra “P. De Coubertin” composta da 58 elementi e diretta dal Maestro Andrea Perri, martedì 4 giugno parteciperà al prestigioso Premio Teatro San Carlo a Napoli, rassegna scolastica di musica giunta alla sua decima edizione

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RENDE (CS) – Martedì 4 giugno, l’orchestra “Pierre de Coubertin”, parteciperà al prestigioso Premio Teatro San Carlo a Napoli, rassegna scolastica di musica giunta alla sua decima edizione. L’edizione 2018/2019 è dedicata al Musical ed in particolare a Gershwin. Una commissione,composta da qualificati esperti nel campo della musica e della didattica, valuterà le varie esibizioni orchestrali. La scuola secondaria di primo grado “P. De Coubertin” di Rende ha introdotto dall’anno scolastico 2016/2017 l’indirizzo musicale, con lo studio di 4 strumenti: percussioni, pianoforte, violino e violoncello. La giovanissima orchestra è composta da 58 elementi ed ha un repertorio molto vario che spazia dal classico al popolare. E’ diretta dal Maestro Andrea Perri, eccellente insegnante di pianoforte si avvale di 4 validi professori che contribuiscono giorno dopo giorno alla crescita educativa e musicali dei giovani musicisti: Sara De Cicco, Maria Piro, Marco Clarizio, Salvatore Fiorentino.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla forte volontà della Dirigente scolastica Rosalba Borrelli che ha sempre visto con passione il fare musica a scuola come momento di crescita e di eccellenza. La musica è una forma comunicativa complessa e “globale”: essa racchiude e veicola un’infinità di significati perché è strettamente legata all’immaginazione e al pensiero, alla corporeità, alla motricità, pertanto collegata con tutta la sfera esistenziale del ragazzo.

La formazione orchestrale, nonostante sia ancora di recente formazione, vanta la partecipazione a concorsi e manifestazioni sul territorio locale e nazionale quali:

  • Concorso musicale “Insieme tra le note”, città di Crosia-Mirto edizione 2018 con un primo premio
  • Concorso Musicale “Le Sarriadi 2019” a Trani, anche qui vincitori di un Primo Premio.
  • Concorso Internazionale Musicale “F. Avolicino”, Santa Maria del Cedro con un primo premio assoluto.

 

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Occhiuto a giudizio per gli appalti cinesi dell’ex Ministro Clini. Il sindaco “sono sereno”

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Mario Occhiuto, l’ex ministro all’Ambiente Corrado Clini e l’ex assessore al comune Bruzio Martina Hauser sono stati rinviate a giudizio dalla Procura di Roma insieme ad altre 27 persone. Il sindaco di Cosenza “sono sereno dimostrerò la mia estraneità”

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ROMA – Associazione a delinquere finalizzata a commettere reati quali peculato, corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Con l’accusa è di aver dirottato soldi pubblici destinati alla realizzazione di progetti ambientali all’estero, la Procura di Roma ha rinviato a giudizio 27 persone tra le quali spiccano i none dell’attuale Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, dell’ex Ministro dell’Ambiente Corrado Clini e della compagna Martina Hauser già assessore del comune Bruzio.

L’inchiesta della procura, i progetti in Cina e le accuse a Occhiuto

Secondo i PM della capitale titolari dell’inchiesta, Alberto Galanti e il’aggiunto Paolo Ielo, grazie a società a lui riconducibili, Mario Occhiuto (in qualità di titolare di alcuni studi di architettura) avrebbe sviluppato dei progetti in Cina, finanziati o cofinanziati con fondi provenienti dal Ministero dell’Ambiente nel quale Corrado Clini era il potentissimo direttore Generale, prima di diventare Ministro nel governo Monti e con un lungo passato a Venezia come medico del lavoro, affidati senza alcun bando ad evidenza pubblica.

Un mega progetto, quello di Clini, di oltre 16 milioni di euro, che prevedeva la costruzione della sede eco-sostenibile del ministero dell’ambiente Cinese a Pechino. Architetto di quel progetto proprio l’attuale primo cittadino di Cosenza Mario Occhiuto, che nel 2009 diventò socio in affare con Massimo Martinelli, consulente del ministero dell’ambiente e coordinatore del programma SICP (Sino Italian Cooperation Program) anche lui indagato. Secondo i PM Occhiuto, per sdebitarsi, avrebbe nominato Martina Hauser assessore al Comune di Cosenza (che mise piede a Cosenza una sola volta dove inaugurò un canile, per poi dimettersi e scomparire).

Occhiuto: “ho la coscienza a posto, dimostrerò la mia assoluta estraneità”

Non si è fatta attendere la replica del primo cittadino di Cosenza alla notizia del suo rinvio a giudizio “Sono sicuro in coscienza di non aver commesso alcun reato che mi viene contestato. Siamo ancora in una fase procedimentale – precisa Occhiuto – nella quale gli elementi istruttori non sono valutati con il rigore della certezza, ma sono convinto che nelle successive fasi processuali sarà riconosciuta la mia estraneità ad ogni ipotesi accusatoria”.

 

(Guarda il video) – E il sindaco di Cosenza Occhiuto finisce su Report nel caso Clini-Hauser

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Marijuana legale a Cosenza, un produttore: «Avevamo creato lavoro, ci hanno distrutto»

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Dopo la sentenza che trasforma in reato la coltivazione di canapa light un gruppo di giovani cosentini che, invece di emigrare, ha scelto di ripartire dall’agricoltura da oggi non ha più un’occupazione

 

COSENZA – La cannabis light non è più legale. A deciderlo è stata ieri una sentenza delle Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione che ha bloccato la vendita e la produzione di tutti i suoi derivati: foglie, inflorescenza, resina, olio. Una decisione che si abbatte come una scure sui tanti imprenditori e giovani che avevano investito in questo settore. Arrabbiato, amareggiato e preoccupato. E’ lo stato d’animo di Enrico Miceli socio della Compagnia Coltivazione Biologica Srls che commercializza il marchio ErbaRossa e che fino a poche ore fa coltivava canapa ‘legale’ con una rete impostasi con successo nel mercato nazionale attraverso le vendite online. «In questo periodo – spiega Miceli – ci sono state diverse sentenze ed era parecchio attesa questa decisione. Già da un mese e mezzo che aspettavamo di capire quale sarebbe stato il nostro futuro. Conoscevo la sentenza della sesta sezione della Corte Suprema in cui si affermava che il fiore si può vendere liberamente. Il punto è che nella legge n. 242 del 2016 tale vendita non viene esplicitata. Il Ministro delle Politiche Agricole all’epoca aveva pubblicato una nota in cui specificava che era legittima e rientrava nel settore florovivaistico. Forte di ciò ero abbastanza ottimista.

 

 

E’ poi arrivata una seconda sentenza che ha completamente ignorato sia la prima decisione della Cassazione sia le dichiarazioni del Ministro e ha dichiarato il fiore non vendibile ed assoggettato al Testo Unico sugli stupefacenti DPR 309/1990. Ero abbastanza positivo quando ho letto del rinvio alle sezioni riunite della Suprema Corte, però l’interpretazione data dal più alto organo a livello giurisprudenziale è stata sorprendente: il fiore non può essere venduto anche se ha basso contenuto di THC». Una decisione che di fatto distrugge tutte le nuove aziende agricole che della canapa light avevano fatto il proprio core business. «E’ come una vangata in faccia. Dalla nostra attività – afferma Miceli – riuscivamo a fine mese ad ottenere due stipendi. C’è però da calcolare anche l’indotto (la giornata di lavoro al trattorista, al grafico per il packaging, ecc.), il lavoro che facevamo insieme con altri gruppi di ragazzi come Le Cime e i ricavi che i nostri clienti quali erboristerie, cannabis store o svapo shop riuscivano ad ottenere.

 

 

Insomma abbiamo creato reddito ed occupazione in una terra in cui i disoccupati che hanno studiato emigrano perché non hanno alcuna possibilità di sostentarsi. Così ci hanno tagliato le gambe. Non credo sia possibile tornare indietro, bisognerebbe che il Parlamento approvasse nuove leggi, ma è ovvio che la tendenza dell’attuale classe politica non vada in questo senso. Abbiamo investito quasi due anni di fatiche, oltre al denaro per le attrezzature, per tornare ad essere senza un lavoro. Ci avevamo creduto nel rilancio della Calabria dall’agricoltura per questo abbiamo chiamato ErbaRossa il nostro brand visto che è una varietà autoctona. Ci hanno messo in ginocchio, hanno mandato tutto in fumo. Provo molta rabbia. C’è ancora molta confusione. Intanto il sito dal quale vendevamo è stato chiuso. Ho però il materiale in azienda da gestire, se lo tengo è illegale, va distrutto, ma come? Non mi è ancora chiaro devo confrontarmi in queste ore con l’avvocato e valutare il da farsi».

 

Foto: Cecilia Vaccari

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Amianto nel quartiere SanVito: morti sospette e casi di tumori in crescita

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Da anni, ormai, si parla di amianto e di come l’esposizione a questo tipo di materiale danneggi la salute. Molto si è detto su questa strage silenziosa , questa volta un caso allarmante a Cosenza nel quartiere San Vito in Via Cardamone. La commissione Ambiente ed l’osservatorio amianto Cosenza hanno effettuato un sopralluogo nella struttura incontrando i residenti.

 

COSENZA – La commissione è stata convocata per quanto riguarda lo stato dell’area per fase “conoscitiva”, per verificare lo stato dei luoghi e la sua consistenza. La commissione consiliare si è svolta in forma pubblica nel quartiere, guidata dal presidente Vincenzo Granata ed ai consiglieri della commissione in modo particolare il proponente consigliere Massimo Lo Gullo ed insieme al supporto dell’Osservatorio Amianto guidata da Infusino, hanno incontrato i residenti della palazzina in questione.

 

L’osservatorio Amianto Cosenza

«Dopo un primo sopralluogo di supporto insieme al Comune, nella palazzina di Via Raffaello Cardamone nel quartiere San Vito, – spiega Infusini dell’Osservatorio Amianto – abbiamo riscontrato tracce di amianto in stato pericoloso anche a vista d’occhio oltre alle prime segnalazioni allegate con foto da parte dei residenti si notano parti sporgenti che non esitano la presenza di amianto in fase decomposta, oltre ai materiali posti sul tetto vediamo anche una canna fumaria interamente fatta da questo materiale letale. Dove c’è amianto non si può star tranquilli, di amianto si muore. Dopo aver preso visione delle condizioni della struttura possiamo dire che il rischio non è solo per i residenti della palazzina, ma anche per tutte le palazzine vicino l’area».

 

«Preso atto delle condizioni del fabbricato, con una copertura interamente in amianto, di proprietà al 50% Aterp e l’altra metà privata  – afferma Vincenzo Granata – . Prendiamo atto dai dati dei condomini e continueremo il sopralluogo in altra data, contattando il dirigente Aterp, che già sembra essere disponibile per un intervento immediato, per quanto riguarda la sua competenza. Mentre per il privato visto le condizioni con famiglie a basso reddito vedremo di trovare altre soluzioni visto l’entità grave del caso in questione». «Dopo numerose segnalazioni dei residenti della palazzina, ho convocato la commissione ambiente, per verificare lo stato del rischio amianto presente sulla struttura, – ricorda il consigliere Lo Gullo – che nel 2004 grazie a dei finanziamenti tutti le palazzine Aterp sono state bonificate dall’amianto presente.

 

 

In questo caso la pratica è piu’ complessa visto la che la competenza non è totalmente di Aterp. Purtroppo rimanendo indietro e a tutt’ora è l’unica palazzina nel quartiere ad non essere stata messa in sicurezza. continua Lo Gullo Purtroppo su tutta la via abbiamo ricevuto in questi ultimi anni segnalazione di decessi sospette con cause riconducibili a tumori causati da sintomi di inalazione di amianto come  cancro o tumore , asbestosi e mesotelioma oltre alla segnalazione di numerosi casi di tumori in alto aumento nel quartiere. Abbiamo bisogno di un’ordinanza straordinaria, anche da parte del sindaco, visto che come ruolo è anche il primo responsabile della salute dei cittadini, chiediamo di intervenire con urgenza». La commissione in questi giorni incontrerà l’Aterp per parlare della situazione amianto nel quartiere San Vito, e ritornerà sul posto, mentre l’Osservatorio Amianto continuerà i rilievi e analizzerà l’area anche grazie all’aiuto di droni.

FOTO – MARCO BELMONTE

Dov’è l’amianto che respirano i cosentini? Il killer silenzioso dalla città alla provincia

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(GIORNI – ORARI) Sospesi i treni tra Sibari e Cosenza per lavori. Attivati bus sostitutivi

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Sospesa la circolazione ferroviaria sulla linea Sibari – Cosenza per lavori previsti tra Montalto e Torano. Attivati i bus sostitutivi: tutti gli orari

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COSENZA – RFI informa che nell’ambito dei lavori di potenziamento e velocizzazione del nuovo tracciato ferroviario della linea Sibari – Cosenza, attiverà una variante del tracciato fra le stazioni di Torano e Montalto. Per consentire l’operatività dei cantieri, dalle 17:30 di domani sabato 1 giugno e fino alle 05:30 di lunedì 3 giugno, la circolazione ferroviaria sarà sospesa fra Sibari e Cosenza ( e viceversa) e sostituita con diversi autobus che effettueranno le fermate nei piazzali antistanti le stazioni. L’orario di partenza e arrivo dei bus potrà variare in funzione delle condizioni del traffico. Alcuni treni potrebbero subire un ritardo fino a 10 minuti nella stazione di Castiglione Cosentino.

CLICCA SULLA FOTO PER CONOSCERE GLI ORARI DEI BUS

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Cavalcavia del Vallo, Anas accelera i lavori e il ponte riaprirà il 30 giugno

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Al tavolo tecnico convocato in Prefettura a Cosenza dichiarata massima solerzia da parte di Anas nella procedura dei lavori al cavalcavia del Vallo con incremento delle maestranze per rispondere alla richiesta dei Sindaci di Saracena e Firmo

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COSENZA – “Al centro del nostro agire amministrativo c’è stato e ci sarà sempre l’interesse pubblico e registrare che anche Anas ha capito le ragioni e le preoccupazioni del territorio ci permette di affermare che insieme si può servire il territorio nell’interesse comune, mantenendo un confronto civile e costruttivo basato prima di tutto sul rispetto dei bisogni di chi in questa area del Pollino vive e lavora“. E’ il commento del sindaco di Saracena, Renzo Russo, a margine dell’incontro di stamane tenuto in Prefettura a Cosenza sulla questione dell’ammodernamento del Cavalcavia Del Vallo, chiuso al transito veicolare da circa 4 mesi.

Cavalcavia sulla A2 aperto al transito entro il 30 giugno

Al tavolo tecnico convocato dal Prefetto Paola Galeone a seguito delle proteste di piazza dello scorso 15 maggio e coordinato dal vice prefetto Micucci sono convenuti i Sindaci di Saracena, Renzo Russo, il neo eletto sindaco di Firmo, Giuseppe Bosco, il settore viabilità della provincia di Cosenza ed il responsabile area compartimentale Autostrada del Mediterraneo, Luigi Mupo, che ha dichiarato l’impegno di Anas di aprire al transito il cavalcavia sulla A2 entro il 30 giugno, anticipando di un mese la data annunciata in precedenza. Inoltre da lunedì sarà implementata la forza lavoro che si occupa dell’ammodernamento del ponte e Anas garantirà monitoraggio giornaliero sullo stato di avanzamento lavori.

sindaco di saracena russo

“una notizia sicuramente importante per le nostre collettività – hanno ribadito i sindaci di Saracena e Firmo – che utilizzano il ponte del Vallo come strada di collegamento veloce all’ingresso dell’A2 del Mediterraneo nei pressi dello Svincolo Sibari – Firmo e la cui chiusura ha già causato enormi disagi alle imprese che operano nella zona e ai collegamenti interni. Registriamo con favore gli impegni assunti da Anas e auspichiamo una costruttiva intensificazione dei rapporti tra le nostre municipalità e la società che si occupa della manutenzione delle strade per dare presto le risposte che i cittadini si attendono”.

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Omicidio Ruffolo, Porcaro scarcerato

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Libero, Roberto Porcaro lascia il carcere per assenza di gravità degli indizi di colpevolezza

 

COSENZA – Il Tribunale del riesame ha scarcerato Roberto Porcaro accusato di essere il mandante nell’omicidio Ruffolo, ucciso il 22 settembre 2011 mentre percorreva via degli stadi in Cosenza a bordo della propria autovettura Alfa romeo Giulietta. La difesa rappresentata dagli avvocati Gianluca Acciardi e Sergio Rotundo, lo scorso 28 maggio hanno discusso il ricorso presentato per chiedere l’annullamento della misura cautelare della custodia in carcere. Ricordiamo che Porcaro era stato tratto in arresto il 17 maggio scorso insieme a Massimiliano D’Elia accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio.

Gli avvocati dell’indagato hanno prodotto indagini difensive, documentando ogni singola dichiarazione accusatoria mossa dai collaboratori di giustizia. Tra l’altro hanno dimostrato come Porcaro fino a marzo del 2019 non era neanche iscritto nel registro delle notizie di reato, evento avvenuto solo dopo le dichiarazioni dei due pentiti Giuseppe Montemurro e Zaffonte Giuseppe, evidenziando come queste fossero contraddittorie le une con le altre. Per Massimiliano D’Elia, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello ancora c’è da attendere. L’udienza del riesame sarà fissata nella prossima settimana.

Le accuse mosse ai due indagati sono di omicidio, aggravato dal metodo e dall’aver agevolato un’associazione mafiosa, e porto illegale di armi. All’indagine portata avanti dal sostituto procuratore della Dda Camillo Falvo avrebbero contribuito anche le dichiarazioni dei due collaboratori di giustizia, ricostruendo le dinamiche del clan mafioso Lanzino-Patitucci che portarono all’omicidio di Giuseppe Ruffolo, attinto da diversi colpi d’arma da fuoco.

In particolare D’Elia anche quale esecutore materiale, lo avrebbe attinto con numerosi colpi d’arma da fuoco (almeno 6), con una pistola calibro 7,65. Quest’ultimo a bordo uno scooter “Apulia Scarabeo 500” avrebbe affiancato la vittima che viaggiava sulla sua autovettura near “Alfa Romeo Giulietta” su via degli Stadi, a Cosenza

Sempre secondo gli inquirenti dalle testimonianze rese dai collaboratori di giustizia, D’Elia avrebbe agito a causa dei contrasti insorti all’interno del clan mafioso confederato Lanzino-Patitucci per il quale era impegnato in attività estorsive e spaccio. Ruffolo agiva senza il consenso del clan sull’attività usuraria che esercitava in città e, ancor di più senza far confluire parte dei proventi illeciti nella bacinella dell’organizzazione criminale; D’Elia all’interno del clan si relazionava direttamente con Roberto Porcaro considerato uno dei vertici. Ma ci sarebbe anche un’altra motivazione alla base dell’omicidio di Ruffolo. D’Elia avrebbe avuto contrasti con Ruffolo per via di una condanna di un amico di quest’ultimo che lo stesso D’Elia avrebbe indicato quale esecutore materiale di un attentato alla sua persona la sera del 28 ottobre 2006 presso la discoteca B-Side

In buona sostanza D’Elia il 22 settembre del 2011, avrebbe sparato e ucciso Ruffolo per fatti futili, con la premeditazione e compiendo il fatto con metodo Mafioso al fine di agevolare l’associazione mafiosa Lanzino – Patitucci.

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Rischi e prevenzione online. La primaria azione di contrasto del Corecom Calabria

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I recenti fatti di cronaca giudiziaria mettono in evidenza come anche in Calabria i rischi che, specialmente gli adolescenti, corrono nell’uso del Web non sono più un fatto sporadico, unitamente alle attività illecite di natura economica e i fenomeni di hackeraggio

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CATANZARO – I recenti fatti di cronaca giudiziaria mettono in evidenza come anche in Calabria i rischi che, specialmente gli adolescenti, corrono nell’uso del Web non sono più un fatto sporadico, unitamente alle attività illecite di natura economica e i fenomeni di hackeraggio. La consolidata competenza professionale delle Autorità investigative, in primis della Polizia e delle Comunicazioni, ci rassicura sugli esiti quasi sempre immediati e positivi dell’azione di contrasto a questi fenomeni ma, per sua natura, il contrasto è un’azione che avviene a posteriori della commissione dell’azione criminosa, serve pertanto un’intensa azione di prevenzione e divulgazione della conoscenza che metta in guardia le persone potenzialmente a rischio. Il Corecom Calabria da due anni a questa parte ha impegnato notevoli risorse e competenze per portare, soprattutto nelle scuole, le conoscenze necessarie. I progetti e le iniziative sull’uso consapevole della rete web (webeducation e webreputation) hanno coinvolto circa diecimila studentesse e studenti, docenti e professionisti specializzati nella materia, coprendo praticamente tutto il territorio della Regione Calabria, un’attività peraltro ancora in essere.

I risultati sono senza dubbio positivi in termini di coinvolgimento dei minori e dei docenti che si sono dimostrati sensibili, interessati ed attivi in queste iniziative del Comitato Regionale per le Comunicazioni. Più difficile si è dimostrato raggiungere e coinvolgere le famiglie dei giovani che hanno partecipato a quest’azione di educazione e prevenzione dei fenomeni discorsivi del corretto uso della rete Web.

E’ su questo fronte che si dovrà insistere, d’intesa con le scuole e le associazioni che operano nel settore affinché le attività pedagogiche che stiamo portando nelle scuole arrivino a permeare i nuclei familiari perché queste attività non finiscano col giungere a termine dell’azione svolta nelle scuole ma diventino uno stile di vita, un rapporto di scambio reciproco di fiducia e di tutela tra gli adulti e i minori.

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Ponte Saraceno: ancora un flop e Mundo sbotta contro la Provincia

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È un problema di malte, non di volontà, ci vuole pazienza

 

TREBISACCE – Il Ponte Saraceno non verrà riaperto al traffico. Nemmeno una sola corsia, così come si era sperato. E Mundo, il sindaco di Trebisacce, sbotta contro la Provincia. Non sono stati mantenuti i patti, ilponte doveva essere riaperto il 30 maggio. È ancora chiuso, ma non c’è ancora una data certa di riapertura e Trebisacce e Villapiana restano isolate. «Ciò che si è verificato è veramente assurdo e inconcepibile, pur comprendendo i timori di un ipotetico, ma non provato, pericolo». Commenta così il sindaco Mundo e continua: «Nel manifestare tutto il nostro disappunto per l’increscioso e prevedibile problema, si avvisa fin d’ora  che non saranno consentiti ulteriori ritardi che, allo stato attuale, risultano dilatori proprio  per l’approssimazione e la superficialità nella gestione ed esecuzione dell’intervento di ripristino del viadotto Saraceno.  Se i lavori non saranno completati in tempi brevi si avvieranno le opportune iniziative, nonché saranno adottati  idonei provvedimenti per ovviare ai danni gravi e irreparabili che la chiusura della strada ha provocato».

Il transito stradale sulla statale 253 resta bloccato e il dirigente della Viabilità della Provincia di Cosenza, l’ingegnere Le Piane ha comunicato: «Le prove di carico previste non possono essere espletate in quanto la direzione dei lavori ha rappresentato che le malte utilizzate per il ripristino strutturale, non hanno raggiunto la capacità di resistenza necessaria a sopportare le sollecitazioni prodotte dai carichi di prova. Comunque si informa che appena raggiunta la resistenza necessaria delle malte di ripristino delle travi portanti longitudinali, si provvederà attraverso laboratorio specializzato all’esecuzione delle prove». È un problema di malte, non di volontà, ci vuole pazienza.

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Aeronautica militare trasporta uomo in pericolo vita a Roma

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A Crotone, sul velivolo è stato imbarcato il paziente insieme ad un familiare e ad un’equipe medica per assicurare l’assistenza medica

 

CROTONE – Un uomo di 66 anni in imminente pericolo di vita a causa di una grave patologia è stato trasportato d’urgenza nel pomeriggio di oggi da Crotone a Ciampino a bordo di un aereo Falcon 900 del 31mo Stormo dell’Aeronautica Militare per il successivo ricovero al Policlinico “Umberto I” di Roma. Il Falcon 900, uno degli assetti che l’Aeronautica Militare tiene in prontezza ogni giorno e a qualunque ora per i trasporti sanitari urgenti, è decollato alle 11:15 circa dall’aeroporto di Ciampino, sede del 31mo Stormo.

Dopo l’atterraggio a Crotone, sul velivolo è stato imbarcato il paziente insieme ad un familiare e ad un’equipe medica per assicurare l’assistenza durante il volo. Ripartito dalla città calabra, verso le 14, l’aereo è atterrato nell’aeroporto di Ciampino, da dove il paziente è stato trasferito in ambulanza al Policlinico “Umberto I”. Il volo sanitario è stato attivato, su richiesta della Prefettura di Crotone, dalla Sala situazioni di vertice del Comando della Squadra Aerea, la sala operativa dell’Aeronautica Militare che si occupa, tra l’altro, del coordinamento di questo genere di attività a favore della popolazione civile su tutto il territorio nazionale.

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A Mandatoricccio e a San Lorenzo Bellizzi, la festa nazionale dei piccoli comuni

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Piccoli comuni, il futuro dell’Italia passa dalle aree interne. Domani a Mandatoricccio e a San Lorenzo Bellizzi la festa nazionale dei piccoli comuni “Voler Bene all’Italia”

 

MANDATORICCIO (CS) – Il futuro dell’Italia passa dalle sue aree interne. Purché le politiche pubbliche sappiano dare risposte a quello spazio grande di innovazione e possibilità che sono i piccoli comuni e andare incontro ai tanti innovatori che li abitano. E domani Legambiente Calabria sarà a Mandatoriccio e a San Lorenzo Bellizzi.

È quanto emerge dal dossier presentato questa mattina a Roma da Legambiente e Uncem in occasione dell’incontro Da piccoli comuni a smart landorganizzato con ANCI, Unpli e Fondazione Symbola e con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare, delle Politiche agricole alimentari e forestali, per i Beni e le attività culturali e il sostegno di Poste italiane e Open Fiber, nell’ambito della festa dei piccoli comuni Voler Bene all’Italia 2019 che si celebra il 2 giugno.

Il dossier suddivide i piccoli comuni in funzione dei loro caratteri identitari e della qualità del loro patrimonio storico culturale, analizzandoli secondo una serie di indicatori tematici che cercano di delineare i trend di cambiamento (saldo della popolazione, degli stranieri, digital divide, istruzione), degli attori in campo (presenza di giovani, aziende, volontari e istituzioni culturali) e della presenza di patrimonio locale (beni culturali, servizi ecosistemici, prodotti tipici e presenza di cammini). Il quadro restituito è variegato e disomogeneo. Per un verso, una realtà vivace, articolata e in movimento, che si misura con forti processi di cambiamento e con tendenze globali in larga misura inedite. Per l’altro, con divari ancora molto ampi rispetto al resto del Paese.

A Mandatoriccio per celebrare la festa dei piccoli comuni si terrà l’iniziativa di punta regionale nel giorno della festa della Repubblica. La festa sarà aperta alle ore 15 e tra laboratori creativi e di cucina si parlerà d territori di innovazione con il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone, e Antonio Nicoletti, della segreteria nazionale di Legambiente, che concluderà l’incontro. Intervengono il sindaco Dario Cornicello, il vicesindaco Giovan Battista Chiarelli, Nicola Abruzzese presidente del Circolo di Scala Coeli, Vincenzo Frascà di Poste italiane, il sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo, Pietro Nigro sindaco di Pietrapaola, Luigi Lettieri sindaco di Cropalati e Domenico Baldino sindaco di Paludi. Coordina la manifestazione e presenta Savina Sicilia di Legambiente Nicà di Scala Coeli.

Anche a San Lorenzo Bellizzi, grazie al coordinamento di Caterina Cristofaro di Legambiente Calabria, nella mattinata di giorno 2 si racconteranno storie di innovazione sociale e tecnologica, di integrazione e di turismo sostenibile, di economia circolare, rigenerazione edilizia e nuova imprenditoria verde di cui il piccolo comune ne è esempio. Infatti nel comune con poco più di 660 abitanti l’Amministrazione ha investito nel fotovoltaico e quasi i due terzi degli edifici pubblici ospitano oggi impianti solari fotovoltaici e il Comune ridistribuisce gli introiti del Conto Energia alla cittadinanza attraverso l’esenzione della TASI; inoltre con la vendita dell’energia prodotta sono stati già azzerati i tributi comunali destinati alla ristrutturazione degli immobili del centro storico. Altra festa dei piccoli comuni si terrà nel reggino a Pazzano domenica 9 giugno.

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