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Discarica nella presila cosentina, il caso di Celico in Parlamento: ‘Perchè Oliverio l’ha legalizzata?’

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Il sito di contrada San Nicola di proprietà dell’imprenditore Raffaele Vrenna ha già mobilitato la cittadinanza preoccupata dai possibili rischi per la salute umana e l’ambiente.

 

CELICO (CS) – “Devono spiegarci come sia possibile che Oliverio abbia derogato per la sesta volta il conferimento di rifiuti nella discarica di Celico se la legge stabilisce un massimo di due deroghe per discariche di questo tipo. La mega discarica di Celico – afferma il deputato M5S Paolo Parentela, che insieme a Dalila Nesci ha interrogato nuovamente il Ministro dell’Ambiente Galletti sul caso – non si sarebbe dovuta nemmeno costruire, visto che si trova in un’area soggetta a rischio sismico, a vincolo idrogeologico e paesaggistico, a ridosso del Parco Nazionale della Sila, a poche centinaia di metri dai centri abitati e dai torrenti. Una discarica inopportuna che è diventata opportunità per i lauti profitti dei privati. Una volta su quei boschi passeggiava il grande Gioacchino da Fiore, nato proprio a Celico.

 

Oggi ci sono due grandi discariche: una completamente satura e mai bonificata, l’altra in via di espansione. Molti cittadini della zona, stanno conducendo una battaglia di civiltà senza precedenti, difendono il proprio territorio da anni e combattono per arginare un vero e proprio disastro ambientale in cui sono tutti colpevoli: destra, sinistra e quei mercenari dei rifiuti che spesso si confondono con la ‘ndrangheta. Tra i colpevoli – prosegue il parlamentare Cinque Stelle – non poteva mancare il Governatore della Calabria Mario Oliverio, che nel 2008 da Presidente della Provincia di Cosenza cambiò posizione sulla discarica in pochi giorni.

 

Da contrario diventò favorevole. Ancora oggi i cittadini si chiedono come un ampliamento della discarica bocciato nel 1998 divenne regolare dieci anni più tardi”. Parentela, che sarà presente alla manifestazione organizzata per il prossimo 24 ottobre, dal titolo “la chiudiamo noi”, conclude: “La politica regionale non è incapace, ma palesemente diabolica. Ormai è da vent’anni che garantisce con perfetta continuità l’emergenza rifiuti favorendo i privati. Questo modus operandi, come ribadisce la commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti in Calabria, sta avvantaggiando anche la criminalità organizzata, che si è evidentemente infiltrata nel sistema”.


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