
Sequestrata documentazione uffici amministrativi e l’intero reparto adibito alle trasfusioni.
COSENZA – Dopo sette giorni i militari abbandonano l’Annunziata. Sono terminate nel primo pomeriggio di oggi le ispezioni iniziate lo scorso mercoledì tra i reparti dell’Ospedale Civile di Cosenza. A far scattare l’operazione, della quale devono ancora essere divulgati i dettagli, sarebbero state le numerose segnalazioni e lamentele da parte degli utenti. Nel corso della settimana oltre ad aver verificato le condizioni igienico – sanitarie di tutti i reparti ed in particolare di camera mortuaria, Pronto Soccorso, mensa, l’area stoccaggio rifiuti e sale operatorie i carabinieri hanno spulciato tra la documentazione stipata negli uffici amministrativi e tra i software che monitorano l’entrata e l’uscita dei dipendenti. Diversi atti sono stati posti sotto sequestro e sono attualmente al vaglio degli inquirenti. Tra questi pare vi siano anche documenti relativi all’affidamento di appalti all’interno dell’Azienda Ospedaliera. I cinquanta militari che hanno popolato i corridoi dell’Ospedale di Cosenza hanno per ora lasciato la struttura, ma non è da escludere che qualora le indagini dovessero proseguire i Nas potrebbero tornare ad approfondire le verifiche. Da alcune indiscrezioni trapelate sulle indagini ,coordinate dal Procuratore Capo di Cosenza Mario Spagnuolo e dall’Aggiunto Marisa Manzini, sembrerebbe che durante il blitz siano state riscontrate alcune violazioni della normativa a tutela dell’incolumità pubblica vigente per le strutture sanitarie. Alle attività oltre ai Carabinieri della Compagnia di Cosenza e ai NAS, ha partecipato personale dell’ARPACAL e dello SPISAL di Cosenza. Nell’ambito delle irregolarità riscontrate, ufficialmente, si è proceduto al sequestro con facoltà d’uso dell’edificio adibito a reparto trasfusioni e i relativi verbali sono stati trasmessi al magistrato di turno della Procura cosentina.
Stamattina nel corso della commissione sanità del Comune di Cosenza, tra i vari temi all’ordine del giorno si è parlato anche della ‘visita’ dei Nas all’Annunziata. I consiglieri, dopo aver discusso della carenza di personale nella struttura, hanno invitato il sindaco ad esprimersi su tale vicenda riservandosi di chiedere copia della relazione stilata dai carabinieri al termine dei controlli per avere contezza delle condizioni in cui verte l’ospedale. Alcuni dei membri della commissione hanno inoltre denunciato la drammatica situazione del Pronto Soccorso con pazienti costretti ad ore di attesa, l’assenza nelle sale ambulatoriali di lavabi che consentano ai medici di lavorare con le mani pulite, l’abitudine di alcuni infermieri di prelevare gli aghi canula senza guanti prima di inserirli in vena e di aspirare i muchi bronchiali a più utenti con la stessa pipetta che in realtà dovrebbe essere monouso. Episodi di cui in ogni famiglia della città e della provincia di Cosenza si puo’, purtroppo, trovare testimonianza. Episodi sulla cui origine dovrà ora indagare la magistratura con la speranza di poter ridurre il tasso di casi di malasanità nell’unico ospedale hub della provincia chiamato a fornire cure e servizi per 750mila abitanti.
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