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VIDEO – Blitz nel Cosentino contro la famiglia di Cosimo Donato, detenuto per l’omicidio di Cocò

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I carabinieri hanno eseguito all’alba un’ordinanza di custodia cautelare a carico di soggetti accusati di costituire un’associazione a delinquere dedita alla commissione di numerosi delitti.

 

CASTROVILLARI (CS) – Detenzione e porto di armi clandestine, acquisto, spendita e introduzione di banconote false, truffe, ricettazioni, furto e anche un’articolata attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono le accuse contestate dai carabinieri nei confronti di nove persone e notificati nei comuni di Firmo, Lungro, Spezzano Albanese e Cetraro. L’operazione dei carabinieri del comando provinciale di Cosenza denominata Polihedron è stata disposta dall’ufficio Gip del tribunale di Castrovillari, su richiesta del procuratore di Eugenio Facciolla, a conclusione di una complessa attività investigativa.

GUARDA IL VIDEO del blitz

 

Le indagini durate circa un anno, hanno consentito di acquisire elementi di prova circa l’esistenza di un’associazione per delinquere incentrata sulla famiglia Donato, facente capo a Cosimo Donato, di 38 anni, attualmente in carcere con l’accusa di aver partecipato al triplice omicidio di Cocò Campolongo, il bimbo di tre anni ucciso e bruciato in auto il 16 gennaio del 2014, a Cassano allo Ionio, insieme al nonno Giuseppe Iannicelli e alla compagna marocchina di questi Ibtissam Touss. Tra gli arrestati anche la moglie di Donato, accusata di aver assunto un ruolo di vertice nell’associazione, facendo da tramite tra il marito e gli altri componenti del sodalizio. I destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, oltre a Cosimo Donato e alla moglie, sono Angelo Bellusci, Mirko Bruno, Francesco Donato, Salvatore Donato e Pasqualina Pellegrini. Arresti domiciliari per Francesco Pellegrini, Sandro Cofone e Alessio Carmine Tundis.

Facciolla: “Nella Sibaritide, collegata a Castrovillari, c’è un enorme traffico di droga”

 

Proprio il traffico di stupefacenti rappresenterebbe il punto di contatto con l’omicidio del piccolo Coco’ Campolongo. Lo ha sottolineato il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla “in virtù proprio di alcuni accordi di spartizione del territorio, che è in continuo movimento perché cambiano continuamente alleanze e strategie”. Gli indagati sono in tutto 18, più tre minori, su cui sta procedendo la Procura dei minorenni di Catanzaro. Facciolla, facendo riferimento a Vittoria Bellusci, moglie di Cosimo Donato, ha detto che la donna “aveva assunto un ruolo di vertice dopo essere subentrata al marito nella gestione degli affari del gruppo criminale, facendo da intermediaria. Dalle indagini è emerso anche un cospicuo traffico di banconote false. Mille euro falsi costavano 300 euro veri“.

 

Nella zona del Pollino gli inquirenti avevano ricevuto molte denunce da commercianti che hanno ricevuto in pagamento il denaro falso. Facciolla ha anche lanciato l’ennesimo allarme sulle carenze nell’organico della sua Procura. “Siamo solo sei magistrati – ha detto – anche se sulla carta dovremmo essere nove. Senza il grande supporto delle forze dell’ordine, non saremmo davvero in grado di dare risposte ai cittadini – ha detto Facciolla – e sabato sarò a Roma per rappresentare e portare le istanze di tutte le procure del distretto. La situazione e’ davvero drammatica, non abbiamo neanche personale amministrativo”.

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