Enrico Zanetti appoggerà l’avvocato cosentino alle prossime amministrative con la lista ‘Cittadini per l’Italia’.
COSENZA – Domani toccherà al candidato sindaco dell’Alleanza Civica (capeggiata dal Pd) Lucio Presta presentare le sue liste (che al momento dovrebbero essere 16) alla città di Cosenza nel corso di un incontro al cinema Citrigno. Quattro giorni dopo farà lo stesso il primo cittadino uscente Mario Occhiuto (le sue liste sono 15), sempre al Citrigno.
Ma se quelli che molti definiscono i principali protagonisti della battaglia per elezioni amministrative di Cosenza hanno iniziato a fare sul serio, l’altro candidato sindaco Enzo Paolini non sta a guardare e allarga la coalizione del suo Pse con una sorpresa di non poco conto. Saranno, infatti, sette le liste che lo sosterranno per la corsa alla carica di sindaco: i partiti Pli e Verdi si sono federati insieme formando un unico simbolo, mentre alle precedenti liste ‘Cosenza Domani’, ‘Pse’, ‘Buongiorno Cosenza’ e ‘Costruiamo il futuro’, si aggiungono due nuovi ingressi: ‘Cittadini per l’Italia’ ed ‘Enzo Paolini sindaco’.
A fare scalpore è soprattutto la lista ‘Cittadini per l’Italia’ che, come riporta una nota del Pse, “fa capo al viceministro all’Economia, Enrico Zanetti, che sostiene sul piano nazionale un governo a guida Pd, e ha deciso di schierarsi alle elezioni amministrative di Cosenza e di sostenere un candidato diverso da quello del Pd dopo che i dirigenti calabresi del Partito democratico avevano disatteso tutti gli impegni chiari e pubblici presi sulle primarie rinnegando il proprio statuto e contravvenendo a quanto affermato e rivendicato nel resto d’Italia sul valore della partecipazione e della consultazione della base. La responsabilità di avere rotto l’unità dello schieramento di centrosinistra – continua il Pse – è da ricondurre dunque alle contraddizioni del Partito democratico che, a livello locale, non è riuscito a tenere insieme neanche i partiti che formano il governo Renzi ma che non sono disponibili a farsi imporre candidati o a farsi trattare come sudditi ubbidienti senza diritti e senza voce”.
“Un plauso – conclude la nota – ci sentiamo di rivolgere per questo al viceministro Zanetti che non ha piegato la testa ai compromessi e ai ricatti morali di un partito che non si è fatto scrupolo di sacrificare la sua storia i suoi principi e le regole della democrazia per obiettivi di puro potere ed ha offerto ai propri elettori e militanti la possibilità di votare liberamente un candidato alternativo a quello imposto da qualche pseudo dirigente del Pd”.
L’alleanza con Zanetti può essere definito un piccolo schiaffo del Pse al Partito democratico che ha deciso di mollare Paolini (preferendogli Presta) con metodi poco democratici. Un punto a favore per l’ex sfidante di Occhiuto alle amministrative del 2011 in attesa che il Nuovo centrodestra di Tonino Gentile (sottosegretario del governo Renzi) decida se appoggiare lui o Presta (la prossima settimana, probabilmente mercoledì, dovrebbe tenersi un incontro a Roma proprio tra Paolini e Gentile).
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