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Protesta a Rende cittadini assediano il Comune, il sindaco: ”Non abbiamo soldi” (FOTO)

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Temi caldi in piazza Oltrecampagnano: aumento Tari, bonifica legnochimica, ex inceneritore, depuratore, call center, Calabra Maceri e Rende Servizi.

 

RENDE – Attimi di tensione in via Rossini tra forze dell’ordine e cittadini. Circa cento persone stamattina si sono date appuntamento davanti la sede del Comune di Rende per protestare contro l’amministrazione Manna. Il sindaco che in un primo momento, a causa di impegni istituzionali, aveva deciso di non interloquire con i manifestanti e di lasciare il municipio allontanandosi da una porta secondaria è tornato sui suoi passi. Rientrato nel Palazzo del Comune Marcello Manna ha accettato di incontrare una delegazione di cittadini per accogliere le diverse istanze del territorio. I temi ‘caldi’ portati in piazza dai rendesi riguardano le questioni più controverse della vita Oltrecampagnano: tumori in contrada Lecco, aumento Tari, bonifica Legnochimica, ex inceneritore, depuratore, call center, Calabra Maceri e Rende Servizi. Ad incontrare il combattivo gruppo di rendesi, lavoratori e rappresentanti delle associazioni il sindaco Marcello Manna, l’assessore al Bilancio Crusco e l’assessore all’Ambiente Francesco D’Ippolito.

 

TUMORI, LEGNOCHIMICA, ESALAZIONI E TARI

“Nonostante sia inverno – ha subito denunciato il presidente dell’associazione ambientalista Crocevia Francesco Palummo – sono già iniziati i fuochi dell’autocombustione sui terreni dell’ex Legnochimica. Un fenomeno che come certificato dall’Arpacal fa sì che nell’aria si sprigionino livelli di benzene che superano di cinque volte i limiti consentiti dalla legge. Nel quartiere sono diversi i casi di tumori ai polmoni. Bisogna mettere in sicurezza il sito. Tra la puzza di Calabra Maceri, quella della centrale a biomasse e quella dei laghi chimici nelle case non si riescono neanche ad aprire le finestre. E poi ci vengono a presentare bollette Tari triplicate, che già erano state fissate alla tariffa massima dal commissario,  che oggi arrivano sino a seicento euro a famiglia. Visto che con quella tassa Calabra Maceri dovrebbe fornirci un servizio inesistente in questo quartiere gestiamola noi (come Comune attraverso Rende Servizi) la differenziata raccogliendo e vendendo carta e plastica”. “Mio marito che è nato a contrada Lecco – tuona una signora – è morto a 48 anni di tumore, mia figlia è disoccupata e mi chiedono 300 euro per la spazzatura. Non posso andarmene perchè  non ho soldi e nessuno compra la mia casa visto che è vicino all’ex Legnochimica. Prendetevi quello che volete io non posso pagare”.

 

IL SINDACO: ”NON ABBIAMO SOLDI E NON SAPPIAMO DOVE SIANO FINITI”

Urla di rabbia a cui il sindaco Marcello Manna ha risposto con franchezza ribadendo come in altre occasioni che a Rende “siamo in predissesto e non ci sono soldi”. “Prima di diventare sindaco – ha spiegato – anche io pensavo che con i finanziamenti si può fare tutto, ma ora ho capito che se l’Europa stanzia 160 milioni di euro per la metro o fondi per il parco acquatico li bisogna usare per fare quei progetti non per altro. Ora stiamo provando a chiedere i soldi alla Regione e nei prossimi giorni verrà l’assessore all’Ambiente Roccisano a fare un sopralluogo. Abbiamo già detto al Prefetto che se ci sono gli estremi provvederemo all’esproprio, ma non con i nostri fondi perchè per il Comune di Rende spendere quattro milioni di euro significa il predissesto. E’ una battaglia comune. Però io credo che qui ci sia qualcuno che specula su queste emergenze”. Affermazioni che hanno fatto infuriare alcuni dei presenti i quali hanno fatto notare che chi fino ad oggi ha speculato sulla salute e il denaro dei rendesi sono i dirigenti di Legnochimica e i politici del ‘Principato’ un Comune ricchissimo portato sul lastrico. Infatti come ha affermato lo stesso Marcello Manna ad oggi ancora non si conosce quali siano gli immobili del Comune di Rende, chi ne usufruisce e chi paga il canone di locazione. “Stiamo cercando di ricostruire il tutto, – ha chiarito il sindaco – ma non è facile trovare documenti nascosti anni e anni fa”.

 

CALL CENTER, MEGLIO INQUINATI CHE DISOCCUPATI

A partecipare all’incontro è stata anche una delle dipendenti dell’ex Infocontact oggi acquisita da Comdata Eos, call center che ha in appalto le commesse di Vodafone ed Enel. L’azienda ha scelto di abbandonare la propria sede di Quattromiglia e trasferirsi in degli stabili meno costosi ovvero in contrada Lecco. L’operatrice affermando di essere preoccupata per la salute di 500 lavoratori che potrebbe essere messa a rischio ha chiesto al sindaco se il Comune avesse mai rilasciato alcuna autorizzazione per far sì che il call center venisse trasferito vicino all’ex Legnochimica. Senza scomporsi il sindaco Marcello Manna ha chiarito che “non esistono dati scientifici o pericoli certificati da verifiche di ASP ed ARPACAL dai quali si evince che in quell’area vi siano rischi per la salute pubblica. Se Comdata si trasferisce in contrada Lecco sono contento perchè rimane sul nostro territorio. L’alternativa era che l’azienda venisse trasferita a Lecce. Noi non possiamo intervenire su trattative tra privati che vendono, acquistano o costruiscono capannoni”. ”Chi ci fa lavorare viene dal Nord – dice sarcasticamente l’operatrice – forse a loro piace l’inquinamento. A noi no, sentiamo che lì c’è gente che muore di tumore non vogliamo trascorrerci le nostre giornate. Vodafone ed Enel sono due colossi che si nascondono dietro i subappalti ai call center, ma dovrebbero interrogarsi sulla gestione delle proprie commesse”.

 

LE SOLUZIONI DOPO LA PROTESTA

Al termine dell’incontro il sindaco si è impegnato ad accogliere le proposte che verranno protocollate dai comitati. In primo luogo sarà vagliata la soluzione della messa in sicurezza dei terreni di contrada Lecco attraverso la fitodepurazione, ovvero la piantumazione di specie vegetali in grado di assorbire i metalli pesanti. In più Manna si è impegnato a studiare i documenti redatti da un ingegnere che vive a Sant’Antonello nei pressi dell’ex inceneritore dove ora sorge il depuratore che Valle Crati vorrebbe ampliare con altre sei vasche nonostante a detta dell’assessore all’Ambiente Francesco D’Ippolito l’impianto sia ancora sotto sequestro. Sulla tassa che riguarda i rifiuti l’assesore al Bilancio Crusco pur denunciando che ”la TARI è aumentata perchè alcuni ‘furbi’ hanno unificato le proprietà per pagare meno IMU e TASI” si è detto disposto a calmierare le tariffe adottate per i residenti di contrada Lecco e per le famiglie con particolari condizioni di disagio economico. 

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