
La dirigente scolastica ha ricevuto un avviso in cui si intima all’istituto di lasciare i locali entro quindici giorni. Poi il silenzio.
PAOLA (CS) – La preside del Centro Provinciale Istruzione degli adulti di Cosenza (CPIA), Rosita Paradiso, ha appreso che il Comune di Paola, con decisione unilaterale, ha disposto lo sfratto della sede locale del Centro per fare spazio all’Agenzia delle Entrate. Pur avendo sollecitato per iscritto un incontro interistituzionale per negoziare la soluzione al problema, la dirigente non ha ricevuto, ad oggi, alcun riscontro formale e continua, in modo surreale, a seguire sulla carta stampata l’evolversi della vicenda. Appare sbalorditivo ed inconsueto che in data undici agosto il Sindaco di Paola, con comunicazione via PEC, abbia intimato al Dirigente Scolastico Paradiso di riconsegnare entro quindici giorni i locali del CPIA, senza alcuna offerta di sistemazione alternativa, per giunta all’approssimarsi del nuovo anno scolastico.
Eppure la normativa è chiara: fino alla scuola secondaria di primo grado i Comuni stabiliscono sì il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature, ma d’intesa con le scuole. Forse l’amministrazione comunale paolana ignora che il CPIA è una tipologia di istituzione scolastica autonoma (DPR 263/2012, art. 2, c. 1) che realizza un’offerta formativa finalizzata a favorire e sostenere l’innalzamento dei livelli di istruzione della popolazione adulta, secondo le intenzioni del MIUR; in altri termini, il Centro è una scuola dello Stato italiano esattamente come qualunque altra scuola di primo e secondo grado. In particolare, la sede associata di Paola, di cui è responsabile Salvatore Belsito, da quasi vent’anni costituisce un punto di riferimento per l’utenza adulta del territorio; la sede inoltre è tra quelle più attrezzate grazie all’utilizzo, oculato e competente, dei fondi europei che hanno consentito di dotarla di sussidi, arredi e laboratori (multimediali, linguistici ed informatici), nonché di impianti dati, fonia ed allarme.
Non è certo intenzione della Dirigenza del Centro rinunciare a tale patrimonio scolastico, pertanto sarebbe opportuno che il Comune di Paola valuti attentamente i costi dell’eventuale trasferimento delle attrezzature sopra citate che il CPIA, in quanto scuola pubblica, non è tenuto a sostenere. Può darsi che la cultura non rientri tra le priorità dell’attuale amministrazione comunale paolana, ma prima di lanciarsi in pubblici proclami, peraltro alquanto grossolani, parrebbe opportuno valutare meglio, magari in modo condiviso, se non esista nel Comune di Paola una struttura idonea ad accogliere l’Agenzia delle Entrate, nel rispetto delle istituzioni scolastiche pubbliche che, in quanto tali, possiedono pari dignità e come pari vanno considerate.
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