Guardo la mia Città avvolta nella luce della sera, nel silenzio e nel vuoto di una notte d’estate.
Dove tutto si ferma tranne il fumo della sigaretta stretta tra le dita. C’è un silenzio che parla e che racconta. C’è una Luna che ti si pone davanti quasi ad ostentare tutta la sua bellezza. Non c’è nemmeno bisogno di alzare il naso all’insù. Lei è lì. Un grande faro che illumina la Città, una luce che sparge oro sulle belle e vecchie case del Centro Storico come fosse un quadro, sfumature di Vita che si intrecciano con la Storia ed il Tempo. Quel Tempo che rimane impresso nei vicoli di Cosenza che emanano sempre gli stessi profumi. Un’atmosfera tradizionalmente unica nel suo effetto, un dono da cogliere soprattutto in questi giorni di “Città Vuota”. Guardo Cosenza e le sue bellezze, a volte deturpate, guardo Cosenza e penso che potrebbe vivere meglio e con più consapevolezza di se stessa. Guardo Cosenza e penso che meriterebbe cittadini che l’amassero e la rispettassero. Guardo Cosenza che potrebbe spiccare il volo e invece rimane lì, forse guardo Cosenza e vedo me. Inutile chiedersi se c’è Vita sulla splendida Luna se non riconosciamo la nostra esistenza sulla Terra. Questa Terra e questa Città. Vuota, silenziosa, avvolta da luci soffuse attraversata da piccoli gatti in cerca di cibo e di acqua dove finisci con scambiare una battuta con il nuovo portalettere del quartiere perché sei l’unico che risponde al citofono. In una notte così e con questa Luna, con un accendino Bic tra le mani, difficile ammettere a se stessi: “l’ultima sigaretta della giornata e poi…”. Disco “popopoooooò” con cotanta Luna e dedica nella voce di Gianni Togni, quello che guardava il mondo da un oblò. Restiamoinsiemequestanotte.it
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