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La politica cosentina travolta dalle dichiarazioni dei pentiti, l’appoggio dei clan ai candidati

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Le cosche, ancora una volta, avrebbero condizionato il voto attraverso interessi, appalti, denaro, scambi di favore.

COSENZA – Nel mirino le elezioni di Cosenza, Castrolibero e Rende dove gli attuali sindaci, secondo il racconto agli inquirenti di Adolfo Foggetti il collaboratore di giustizia che sta facendo tremare i palazzi della politica del Cosentino, avrebbero ottenuto voti in cambio di favori alle cosche. Foggetti è legato al clan Rango-Abruzzese, cosca che dopo la morte di Luca Bruni e il tracollo dei cosiddetti “Bella Bella”, ha preso il potere criminale in città e nell’hinterland. Secondo le dichiarazioni di Foggetti dunque, le elezioni amministrative sarebbero state influenzate dalla malavita e queste dichiarazioni sono contenute nei verbali della Dda di Catanzaro.

Spuntano i nomi del sindaco Mario Occhiuto e dell’avversario all’epoca delle elezioni, Enzo Paolini. Proprio da quest’ultimo nel 2011 la cosca diede il suo sostegno. Addirittura Foggetti avrebbe raccontato di averlo accompagnato anche ad una sorta di ‘incontro elettorale’ nel villaggio rom di Cosenza e Maurizio Rango avrebbe impartito le ‘disposizioni di voto’. Si parla anche di somme di denaro concesse in cambio di consensi. L’attuale sindaco Occhiuto invece, sempre dalle dichiarazioni di Foggetti, sarebbe stato ‘sostenuto’ dal clan Perna e questo particolare l’avrebbe appreso ascoltando una conversazione tra Rango e un nipote del boss Franco Perna, il quale si sarebbe anche lamentato di ‘promesse non mantenute’.

Anche su Rende le ombre sono sull’elezione dell’avvocato Manna. Un suo collaboratore infatti avrebbe promesso di elargire appalti alle ditte gestite dal clan in cambio di voti. Di questa circostanza avrebbe parlato anche il cugino di Adolfo Foggetti, Ernesto.

A Castrolibero si va più indietro nel tempo, ovvero alle elezioni amministrative del 2002 e del 2007. All’epoca sindaco venne eletto Orlandino Greco, oggi consigliere regionale di maggioranza. Ernesto Foggetti parla del sostegno che il suo clan avrebbe assicurato a Greco, in cambio di ingenti somme di denaro e dell’inserimento di alcuni membri del gruppo criminale in una cooperativa del Comune.

Non sono mancate ovviamente le reazioni dei politici interessati a queste dichiarazioni dei due pentiti cosentini. L’avvocato Manna ha chiesto ai magistrati di essere sottoposto a interrogatorio al fine di chiarire la sua posizione. Il primo cittadino di Cosenza, Occhiuto in una lunga nota ha sottolineato la sua totale fiducia oltre che nella magistratura, nei cosentini. Infine Enzo Paolini ha sottolineato “Qualsiasi illazione fatta su di me deve essere approfondita, analizzata, verificata, riscontrata da ogni punto di vista. E così farà la magistratura, per questo sono tranquillo come deve essere qualsiasi cittadino per bene”.

In foto il pentito Adolfo Foggetti


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