Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil rispettino l’impegno assunto e diano vita, il prossimo primo luglio, ad una forte mobilitazione perchè è ormai intollerabile che i lavori del 3° Megalotto non partano dopo 15 anni di perdita di tempo.
ROSETO CAPO SPULICO (CS) – L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende ricordare l’iniziativa che lo scorso 6 maggio è stata organizzata a Roseto Capo Spulico dalle Federazioni Territoriali delle costruzioni di Cgil –Cisl – Uil. Una manifestazione che aveva come tema centrale la S.S.106 ed i lavori del 3° Megalotto Roseto-Sibari fermi da troppo tempo al palo nonostante gli ultimi proclami del Presidente Renzi. “È utile ricordare che proprio il Presidente del Consiglio a Mormanno – durante la sua visita ai cantieri della Salerno/Reggio – aveva garantito l’avvio dei lavori del 3° Megalotto della S.S.106 entro luglio. Tuttavia, nella manifestazione del 6 maggio – scrive l’associazione – i sindacati dissero chiaramente di voler intraprendere una forte mobilitazione nel caso in cui, al primo luglio, non fossero partiti i lavori per il 3° Megalotto della S.S.106 oppure se non avessimo avuto una data certa per l’avvio dei cantieri. Tutto questo – aggiunsero – per “rilanciare il Territorio dando una risposta concreta sia a tutti i lavoratori impegnati nei grandi cantieri, ormai al termine, sia ai tanti giovani e disoccupati che con l’avvio del 3° Megalotto potrebbero trovare occupazione”.
L’Associazione rende noto, con rammarico, che “il primo luglio non partirà nessun cantiere. Il progetto è ancora impantanato nella burocrazia del Consiglio Superiore dei lavori pubblici e nella totale indifferenza della classe politica calabrese e del Governo. Non sarà possibile, neanche il primo di luglio prossimo, poter definire con certezza una data certa per l’avvio dei cantieri per la Nuova S.S.106 nell’alto jonio cosentino”.
Il Consiglio Superiore dei lavori pubblici il prossimo 24 giugno esprimerà dei pareri su una serie di opere ma, purtroppo, tra queste non c’è la S.S.106: “L’ennesima promessa del Premier Matteo Renzi – riporta ancora la nota dell’associazione – è stata tradita ed è stato offeso e mortificato, ancora una volta, il popolo calabrese”.
L’Associazione pertanto auspica che Cgil, Cisl e Uil possano avviare al più presto una forte mobilitazione – così come promesso – affinché “la strada della morte” diventi la strada del lavoro, dello sviluppo, della legalità, della sicurezza dei cittadini, del rilancio dell’ agricoltura e del turismo: “Sono anni, ormai, che più di un miliardo di euro giace nelle casse dello Stato per colpa della lentezza della burocrazia e del completo e totale disinteresse della politica calabrese ed è venuto il momento che il sindacato decida – per una volta – di fare il sindacato. Ci aspettiamo azioni forti, decisioni importanti e chiare. Decisioni di coraggio e di rottura contro chi non vuol capire che il diritto alla vita, al progresso ed allo sviluppo non può morire sulla S.S.106. Auspichiamo una forte mobilitazione che veda la presenza delle Segreterie Nazionali di Fillea-Filca-Feneal oltre al Governo Regionale, ai sindaci, alle associazioni ed ai cittadini affinché sia finalmente avviata un’opera che la Calabria è stanca di aspettare”.
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