La Polizia ha eseguito questa mattina una serie di arresti e perquisizioni in provincia di Genova disposti dalla Dda nei confronti di una serie di soggetti da anni residenti in Liguria e ritenuti appartenenti alla ‘Ndrangheta.
GENOVA – Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di rifiuti e droga, usura, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Nel corso dell’operazione sono anche stati sequestrati diversi beni mobili, immobili, depositi bancari e società per un valore complessivo di circa due milioni, nella disponibilità di presunti affiliati alla ‘ndrina Roda’-Casile di Condofuri (Reggio Calabria).
Sono inoltre stati sequestrati il sito di stoccaggio dei rifiuti di Lavagna (Genova), gestito dalla famiglia Nucera, e bar e chioschi gestiti da soggetti vicini agli arrestati, per irregolarità amministrative. Secondo gli inquirenti, i componenti della famiglia Nucera sarebbero a capo della struttura della ‘ndrangheta che opera nel levante ligure. Nel corso delle indagini gli investigatori hanno accertato una serie di gravi violazioni della normativa ambientale: falsificando i documenti, gli appartenenti all’organizzazione avrebbero sversato in discarica grossi quantitativi di rifiuti pericolosi.
Arrestato il sindaco di Lavagna e l’ex parlamentare che ha partecipato a ‘Rischiatutto’ di Mike Bongiorno
C’e’ anche il primo cittadino di Lavagna (Ge), Giuseppe Sanguineti (nella foto in alto), tra gli otto arrestati nell’operazione compiuta dalla Polizia di Stato in Liguria che ha portato a numerosi arresti e perquisizioni a carico di indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso.
Le persone finite in manette sono presunti appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese da anni residenti in Liguria, attivi nel traffico illecito di rifiuti e di stupefacenti, usura, oltre che nel riciclaggio di denaro sporco e conseguente intestazione fittizia di beni e società.
Sono otto le persone arrestate e tre sottoposte a misure cautelari. Tra gli arrestati, oltre al sindaco, anche uno dei consiglieri in carica del Comune di Lavagna, Massimo Talerico, eletto in una lista civica nelle consultazioni amministrative del 2014, nonchè un ex parlamentare della zona, Gabriella Mondello, che non ha più cariche pubbliche, a carico dei quali e’ contestato il reato di abuso d´ufficio. Gli arrestati, a vario titolo, sono indagati anche per i reati di voto di scambio e traffico illecito di influenze.
Sanguineti, ex dipendente di Ferrovie dello Stato, ora in pensione, è diventato sindaco nelle elezioni del 2014 partecipando al progetto della Lista Civica ‘Movimento per Lavagna’ sul cui logo campeggiavano le tematiche giudicate prioritarie da affrontare: ambiente, turismo, lavoro e famiglia. Talerico invece, è stato eletto con la stessa lista civica del sindaco Sanguineti.

Gabriella Mondello ex parlamentare
Nell’operazione ‘I conti di Lavagna’ è coinvolta anche l’ex parlamentare Gabriella Mondello eletta col Pdl nella passata legislatura e poi passata all’Udc. E’ diventata nota al grande pubblico nel 1973 come campionessa nel quiz televisivo Rischiatutto condotto da Mike Bongiorno. Fu eletta sindaco di Lavagna, suo comune di residenza la sua amministrazione si e’ rivelata molto duratura, essendo stata rieletta per 24 anni, sino a quando non le fu più permesso di ricandidarsi a causa del decreto legge che non consente più di due incarichi consecutivi alla guida di un comune. Secondo le indagini la Mondello, avrebbe ricevuto gioielli in cambio di un suo intervento per fare assumere un conoscente. In particolare, secondo l’accusa, si faceva dare soldi e gioielli (una collana, un bracciale e un paio di orecchini) da Maria Bianca Bruzzone “come prezzo della propria mediazione illecita verso l’allora assessore Giovanni Boitano per fare assumere presso Arte, l’agenzia a partecipazione regionale, di Paolo Traversone“. Sempre l’ex deputato avrebbe fatto ottenere illecitamente il cambio di residenza a una conoscente per consentirle di ottenere i benefici della legge 104, e cioè i permessi retribuiti per assistere un familiare con grave malattia. I reati contestati sono quelli di traffico di influenze illecite e abuso d’ufficio.
Il primo cittadino: “state sbagliando, chiarirò tutto”
L’arresto di Sanguineti, 69 anni, è avvenuto alle prime luci dell’alba e le sue parole agli inquirenti sono state proprio queste: “State sbagliando, chiarirò tutto”. Il politico, che abita in corso Buenos Aires, nel centro di Lavagna, reduce da un intervento all’anca, è stato prima accompagnato in ospedale per un controllo già fissato, e poi ricondotto nella sua abitazione.
Indagato anche il vicesindaco Barbieri ed un ex assessore
Tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta anche il vicesindaco di Lavagna, Luigi Barbieri, con delega su Ambiente, Edilizia Privata, Urbanistica, e Rosario Lobascio, dimessosi in aprile dall’incarico di assessore alla Viabilità. Indagato anche l’ex consigliere regionale Giovanni Boitano, ex assessore ai lavori pubblici della giunta di Claudio Burlando. I tre sono indagati per abuso d’ufficio. Secondo l’accusa i politici si sarebbero sdebitati del appoggio elettorale ricevuto attraverso una serie di abusi d’ufficio.
Gli indagati sono in tutto 23. Secondo gli investigatori, i capi della ‘locale’ sarebbero Paolo Nucera e Francesco Antonio Rodà. Ai politici viene mossa l’ accusa di abuso di ufficio in concorso legato al trasporto e allo stoccaggio di rifiuti nel sito temporaneo di via Madonna della Neve, che le famiglie dei calabresi indagati avrebbero ottenuto, secondo l’accusa, con pacchetti di voti in cambio di appalti. Secondo l’accusa, l’appalto, che era scaduto, sarebbe stato rinnovato in modo irregolare con forti pressioni sui politici.
Tra gli otto arrestati, 5 componenti, fratelli, di due famiglie
Tra le otto persone arrestate questa mattina a Lavagna, le cinque condotte in carcere sono i componenti di due famiglie. Si tratta dei fratelli Paolo, Antonio e Francesco Nucera, e dei fratelli Francesco Antonio e Antonio Rodà. Le tre persone ai domiciliari sono politici: Gabriella Mondello, Giuseppe Sanguineti e Massimo Talerico. Due persone hanno l’obbligo di residenza: Giovanni Nucera di Antonio e Massimiliano Arco.
Le intercettazioni
I politici coinvolti nell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella raccolta dei rifiuti a Lavagna temevano le reazioni delle famiglie malavitose nel caso in cui non avessero fornito i servizi richiesti. In una intercettazione contenuta nell’ordinanza il sindaco di Lavagna, Giuseppe Sanguineti dice ad un altro consigliere comunale che occorre fare come dicono loro, “altrimenti saltiamo in aria come vent’anni fa“. Il riferimento è l’attentato ad un auto nella zona, mai chiarito.
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