Quello che è successo ieri al “Fermi” supera la più fervida fantasia e fa emergere quella che è la vera realtà che si vive in quella scuola, al di là delle mistificanti coperture che qualcuno tenta malamente di proporre.
COSENZA – Dura la nota dell’organizzazione sindacale a firma di Pino Assalone, segretario provinciale della FLC-CGIL e di Ciccio Gaudio della Rsu Flc-Cgil.
“Una insegnante, che sta attraversando un periodo di non positive condizioni di salute, si è vista obbligata dalla visita fiscale a riprendere la propria attività lavorativa nonostante la lavoratrice avesse esibito addirittura un certificato di uno specialista operante in struttura pubblica che attestava la malattia della lavoratrice e le terapie che segue in quella stessa struttura. Non intendiamo sostituirci a chicchessia, ma viste le condizioni di salute era proprio necessario rimandare la professoressa a svolgere il proprio lavoro? O non era invece necessaria una valutazione medica più attenta? A noi sembra strana questa anomala determinazione da parte di chi in tema di salute dovrebbe deontologicamente tutelare chi vive uno stato di infermità. Come Organizzazione Sindacale faremo di tutto perché emerga la verità su una vicenda che non può essere sottaciuta e che va sicuramente approfondita”.
“C’è di più e come se non bastasse la docente comunica a scuola, l’esito della visita ed il giorno successivo, come suo dovere, riprende il servizio, anche se il malessere denunciato permane forte. Ma, sorpresa, nonostante la scuola fosse pienamente a conoscenza del suo rientro, vi trova la supplente che la ha sostituita nei giorni precedenti e le viene riferito dallo staff della dirigente che non si aspettavano il suo rientro. La docente giustamente rivendica con forza il suo diritto-dovere a svolgere gli scrutini e, finalmente, si acclara questa semplicissima ovvietà”.
“Ma la tensione accumulata dalla docente comporta che – prosegue la nota sindacale – all’inizio dello scrutinio, la stessa si sente malissimo, viene chiamata un’ambulanza del 118 e viene addirittura portata in pronto soccorso, dove riceverà le attenzioni appropriate. Mentre si vivono queste situazioni, un poco attento consiglio di istituto e propenso a discutere di più su temi goliardici si è riunito due giorni prima in seduta “straordinaria e d’urgenza” per … approvare la festa di fine d’anno degli studenti! Un vecchio ma sempre valido panem et circenses che tende a nascondere ciò che drammaticamente accade tristemente al “Fermi” nella infelice era Bilotta!”.
“Era che, per fortuna, sta per chiudersi con grande soddisfazione della gran parte dei lavoratori. L’invivibilità del clima che si è respirato negli ultimi cinque anni, testimoniato dalle ispezioni ministeriali che hanno ascoltato docenti ed ata arrivando a comminare l’inusuale sospensione di 15 giorni alla dirigente, deve terminare insieme a questa dirigenza. Il dirigente che verrà avrà il compito di riportare in questa scuola (dove non a caso si è verificato un calo del 50% degli iscritti al primo anno ed uno del 20% del numero complessivo degli alunni) il clima di serenità, armonia, collaborazione che appartiene al DNA di una comunità cooperante rivolta all’istruzione ed alla formazione dei giovani come deve essere qualsiasi scuola della Repubblica italiana. Clima che questa dirigenza (e chi la ha sostenuta assumendosene pesanti responsabilità) ha fatto perdere, attraverso una continua negazione dei diritti contrattuali, delle libertà didattiche, della dialettica democratica ed una pratica di gestione unilaterale dell’istituto che ha valorizzato non sempre le competenze e le capacità di quanti avevano titolo e capacità ad entrare a far parte di una struttura organizzativa lasciando lo spazio ad una visione piramidale della gestione della cosa pubblica. La scuola vive processi orizzontali, proprio perché è comunità sociale, culturale che viene espressa da sintagmi organizzativi riconducibile ad una partecipazione democratica dove ognuno è protagonista della crescita di ogni singolo istituto”.
“Il dirigente che verrà dovrà operare un’inversione totale di rotta, una profonda discontinuità con un passato che verrà presto confinato nel dimenticatoio insieme ai suoi protagonisti. Siamo sicuri che il personale del “Fermi”, docenti ed ata, delegittimato e confinato a ruoli sempre più marginali in questi anni, assumerà un nuovo e vitale protagonismo di proficua partecipazione nella stagione che si aprirà. Come FLC, se la barra sarà quella della democrazia e dei diritti, non faremo mancare la nostra fattiva collaborazione”.
L'articolo Flc Cgil sull’istituto ‘Fermi’ di Cosenza: “la dirigenza ha creato un clima invivibile” sembra essere il primo su QuiCosenza.it.