Il ritrovamento in un appartamento nei pressi dell’Università della Calabria. Ad ucciderlo l’amico Francesco Attanasio che si è presentato spontaneamente in Questura ed ha confessato di aver sparato a con una calibro 9 per un debito non pagato
RENDE (CS) – Il corpo senza vita di un giovane di 31 anni, Damiano Galizia, originario di di San Lorenzo del Vallo, è stato trovato, nella notte, in un’abitazione di contrada Dattoli, a Rende, zona non molto lontana dall’Università’ della Calabria. Sul posto sono intervenuti la polizia, i vigili del fuoco e il medico legale per effettuare gli accertamenti del caso. Il giovane, secondo quanto emerso, era uno studente di San con piccoli precedenti penali e sarebbe stato ucciso a colpi di pistola. Ci sarebbe un sospettato, incensurato, che in queste ore si trova in Questura a Cosenza per essere interrogato dagli investigatori. Dai primi riscontri, pare che Gallizzi, sia stato ucciso diversi giorni fa, ma il suo corpo è stato trovato solo questa mattina.
I familiari infatti, lo scorso 21 aprile, avevano presentato denuncia di scomparsa alla polizia. Lo stabile in cui il giovane è stato trovato cadavere si trova nel complesso residenziale “La Collinetta” abitato da diverse famiglie e pochissimi universitari. La casa che secondo i vicini risultava essere disabitata è di proprietà di un emigrato calabrese in Germania che ha acquistato due delle villette all’interno delle quali negli ultimi anni si sono avvicendati diversi inquilini. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto durante la notte scorsa poco dopo la mezzanotte. La scoperta è stata fatta dai Vigili del Fuoco che hanno provveduto ad aprire la porta blindata con l’utilizzo di una motosega. I residenti in passato in più occasioni pare abbiano sollecitato le forze dell’ordine ad intervenire per l’andirivieni di persone la cui presenza ostruiva il regolare passaggio dei veicoli nella piccola stradina che costeggia le case. Da settimane però non si vedeva nessuno entrare ed uscire dall’abitazione.
Ucciso per un debito da 17.000 euro
Per l’omicidio è stato sottoposto a fermo il trentatreenne Francesco Attanasio, amico di Galizia che si è presentato spontaneamente in Questura nella tarda mattina ed è stato arrestato dopo un lungo interrogatorio nel quale ha reso piena confessione. Attanasio non sopportava che l’amico non gli avesse più restituito i 17.000 euro che lui gli aveva prestato. A seguito delle continue richieste di riavere indietro il suo denaro, Galizia prendeva tempo o aveva sempre una scusa per rimandare. Per compiere l’omicidio, Attanasio ha utilizzato una pistola calibro 9 che portava alla cintola e con la quale ha sparato a Galizia da distanza ravvicinata. L’omicida, dopo avere confessato, ha fornito alla polizia le indicazioni per consentire agli investigatori di trovare il corpo della vittima.

Francesco Attanasio si è presentato da solo in Questura confessando l’omicidio
La ricostruzione: prima una violenta discussione, poi gli spari
Secondo la prima ricostruzione dei fatti fornita dalla Questura di Cosenza, martedi 26 aprile, intorno alle 18.00, Galizia si sarebbe incontrato nei pressi dell’uscita autostradale di Cosenza Nord, con Attanasio per discutere di alcune vicende personali, tra cui l’acquisto di un’autovettura. Nella circostanza avrebbero dovuto discutere anche del debito che l’Attanasio aveva contratto nel mese di gennaio 2016 con il Galizia e del quale lo stesso sollecitava l’estinzione. L’Attanasio sarebbe stato esasperato dall’atteggiamento pressante del Galizia a causa della mancata restituzione del prestito e per tale motivo avrebbero avuto nei mesi scorsi numerose discussioni.
I due, a bordo dell’autovettura del Galizia si sono recati successivamente nella zona universitaria dove l’Attanasio aveva la disponibilità di una villetta a due piani. Ivi giunti, mentre si accingevano ad entrare, l’Attanasio confermava la sua impossibilità temporanea ad onorare il debito, chiedendo più tempo. A questo punto il Galizia avrebbe avuto una reazione violenta nei suoi confronti sferrandogli uno schiaffo prima di raggiungere il pianerottolo dell’abitazione. Immediatamente l’Attanasio ha estratto dalla cintura dei pantaloni una pistola calibro 9 ed ha sparato tre/quattro colpi d’arma da fuoco, colpendo il Galizia da una breve distanza. Subito dopo ha lasciato l’appartamento ed è fuggito lasciando sul pianerottolo il corpo del Galizia. Il giorno dopo è ritornato nella villetta e, dopo aver pulito il pavimento dalle macchie di sangue, ha avvolto il corpo all’interno di un tappeto, fissandolo con nastro adesivo e sigillandolo con alcuni sacchetti di plastica. Nella serata di ieri in Questura ha spiegato le sue motivazioni che lo avrebbero portato ad uccidere il Galizia facendo ritrovare il corpo. All’interno dell’abitazione è stata sequestrata una Beretta calibro 9 ritenuta la presunta arma del delitto.
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