Cittadini chiedono lavoro e sanità, il premier scappa e sollecita la celere.
REGGIO CALABRIA – Il primo ministro per inaugurare la struttura è dovuto entrare dall’ingresso posteriore. Si è tenuto davanti al Museo nazionale di Reggio Calabria un presidio delle organizzazioni sindacali della Cgil e dell’Usb per chiedere al premier Renzi, arrivato alle 11.00 in città, interventi in favore dello sviluppo in Calabria. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno esposto numerosi striscioni e bandiere. I lavoratori chiedono, in particolare, interventi contro la disoccupazione e per migliorare la sanità in Calabria. Alcuni lavoratori chiedono di poter avere un colloquio con il Premier per illustrargli la situazione di “disagio che si vive in Calabria. C’è molta disoccupazione – sostengono – e ci sono grandi disagi in tutta la regione”. I lavoratori scandiscono anche slogan per chiedere “basta alle passerelle e basta ai Patti. Servono fatti concreti”. L’area è stata blindata dalla forze dell’ordine che come nelle ultime occasioni in cui il premier è stato in visita in Calabria hanno impedito il confronto con la cittadinanza.
I 500 manifestanti dopo aver chiesto un incontro con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, hanno atteso davanti all’ingresso principale del Museo Nazionale di Reggio Calabria appena inaugurato. La protesta è stata caratterizzata da momenti di tensione quando un gruppo di manifestanti ha cercato di superare le transenne ma è stato fermato da un fitto cordone di polizia che controllava da vicino la protesta. I manifestanti invocano un incontro e urlano slogan contro il Governo “che – dicono – ha dimenticato la Calabria, che non ha mantenuto le promesse fatte due anni fa nel corso della prima visita a Reggio Calabria”. Lavoratori e disoccupati sostengono di non credere nel Patto sottoscritto oggi tra il Presidente del Consiglio Renzi e il Presidente della Regione Oliverio che porterà in Calabria, sulla carta, oltre sette miliardi di euro.
“I problemi veri – evidenziano ancora i manifestanti – riguardano l’erogazione degli ammortizzatori sociali e sussidi che tardano ad arrivare ai lavoratori disoccupati della regione”. Le proteste non hanno impedito la firma del Patto per la Calabria e del Patto per Reggio Calabria sono stati firmati nella sala dei Bronzi di Riace del Museo archeologico nazionale. I patti sono stati siglati dal premier, Matteo Renzi, dal presidente della Regione, Mario Oliverio, e dal sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà. Il presidente del Consiglio al termine dell’evento non ha inteso incontrare i lavoratori calabresi rispondendo alle loro richieste con l’azione repressiva di polizia.
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