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Estorsioni a Rende: per i giudici il racket non c’entra, tutti assolti

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Gli imputati erano stati condannati in abbreviato con pene dai cinque ai sei anni di reclusione.


 
CATANZARO – Stravolta in appello la sentenza a carico di tre presunti estorsori/usurai. I giudici della Corte d’Appello di Catanzaro hanno assolto, perchè il fatto non sussiste, Roberto Porcaro, Maurizio e Antonio Basile, arrestati nel 2014 dai carabinieri di Rende con l’accusa di estorsione. In primo grado il giudice per le udienze preliminari di Catanzaro li aveva condannati, escludendo però l’aggravante mafiosa e assolvendo un quarto indagato Alberto Fioretti di Castrolibero. Nel processo d’appello il sostituto procuratore generale Salvatore Curcio aveva chiesto l’aggravamento della pena. La Corte ha invece accolto le tesi del collegio difensivo che invocavano l’assoluzione. I tre imputati erano finiti in manette nel corso dell’operazione Arma non Convenzionale accusati di aver minacciato di morte e pestato con una mazza da baseball un imprenditore cosentino costringendolo a firmare una scrittura privata per ‘regalare’ loro la casa in cui viveva la madre. L’obiettivo secondo l’accusa sarebbe stato quello di recuperare la somma di 5mila euro che la presunta vittima avrebbe dovuto versare ai tre imputati per un prestito ottenuto tempo addietro.

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