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“La paura di Renzi e dei politici locali in una Cosenza blindata”

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Lettera del ‘Comitato Piazza Piccola’ sulla visita del presidente del Consiglio ieri nella città dei bruzi: “Una passerella squallida coi soliti protagonisti, gente che se venisse sostituita da sagome di carta darebbe lo stesso effetto”.
 

COSENZA – “La giornata di ieri per molti passerà, una giornata particolare per tutti vero, ma che non andrà oltre un commento su facebook o un’indignazione giornaliera. Per noi invece la giornata di ieri ha un forte valore indicativo, è il giusto metro di misura per valutare la situazione italiana in generale ma anche cittadina. Ci sono alcuni elementi che vorremmo far notare ai nostri concittadini. Uno di questi è il modo con cui è stato annunciato l’arrivo del premier in città, neanche 24 ore di anticipo, qualche notizia che circolava sui giornali online ma tutto molto in sordina. Questo sta ad indicare la paura del premier di possibili organizzazioni di manifestazioni popolari. Vorremmo soffermarci poi sul dispositivo di sicurezza messo in atto per il suo arrivo. Una città blindata e un apparato militare paragonabile solo a quello del papa a Cassano, un premier amato dalla sua gente dovrebbe arrivare in una città festante mentre ieri Cosenza ha detestato quella passerella vergognosa. Una passerella squallida coi soliti protagonisti, gente che se venisse sostituita da sagome di carta darebbe lo stesso effetto.

 

Una politica locale e nazionale lontanissima dalla realtà, che non scende in strada e fra la gente per toccare con mano quali sono le emergenze reali del paese.

 

Una classe dirigente che lavora al soldo dei privati. Che regala da anni soldi e favori a banche e imprese private, mentre lascia marcire e svende il patrimonio pubblico i beni comuni e il sistema di welfare conquistato negli anni con la lotta e i sacrifici dei lavoratori. Per concludere crediamo che i problemi del centro storico siano ormai troppi, abbandono, crolli, degrado e situazioni sanitarie a rischio, mancanza di servizi, mancanza di prospettive e futuro per i giovani e non solo, disoccupazione, spopolamento. Per questo, se lo stato è la rappresentazione di quello che abbiamo visto ieri e che viviamo da anni, preferiamo fare da soli. Crediamo che sia illegale chi ruba allo stato e quindi ai cittadini e non chi ruba il pane. Non siamo più disposti a pagare in maniera repentina i vostri debiti, buchi enormi creati da banche e imprese o da opere inutili buone solo per la compravendita di voti e per ripagare e spartirsi soldi e favori, mentre per la riqualificazione e la valorizzazione del centro storico c’è chi aspetta da quasi un secolo. Organizziamoci e facciamo rivivere il centro storico, non con luci colorate e feste ma con servizi e istituzioni che favoriscano la crescita sana e in armonia di chi lo abita“.

                                                                                                                                            Comitato Piazza Piccola

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