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Lucio Presta e la corte (?) dei ‘professionisti della politica’

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L’alleanza civica capitanata dal Pd sta ragionando sulla candidatura a sindaco di Cosenza del manager dei vip che pochi giorni fa ha detto di non volere stringere accordi con i soliti personaggi della scena politica cittadina. Domani la decisione.

 

COSENZA – Ci sarà un candidato unitario o alla fine si faranno le primarie? È la domanda che elettori e non del Partito democratico cosentino si stanno facendo in queste ore. Al momento, la linea da seguire è quella di individuare un nome (l’annuncio dovrebbe arrivare oggi) che accontenti tutti gli esponenti del Pd, di Ncd e dell’area (o sarebbe meglio definirla ‘Ala’, il movimento fondato da Denis Verdini per appoggiare Renzi) occupata dall’ex Forza Italia Ennio Morrone e da Giacomo Mancini junior. Ma non mancano le frizioni interne. Da Roma arrivano indicazioni continue e categoriche sulla candidatura di Lucio Presta, mentre c’è chi preferirebbe una figura più esperta, e chi ancora, come Enzo Paolini, spinge disperatamente per le primarie.

 

Alla fine, però, esclusi clamorosi colpi di scena dell’ultimo momento, si dovrebbero seguire alla lettere le istruzioni del presidente del Consiglio, portate avanti con convinzione dal governatore calabrese Mario Oliverio e dal segretario regionale del Pd Ernesto Magorno. Per portare a termine quella che lo stesso partito ha definito un’alleanza civica, bisogna però andare di fretta. Le candidature alle primarie (da tenersi il 6 marzo prossimo) scadono alle 12 di domenica 21 febbraio. Prima di quella data bisognerà quindi chiudere il cerchio intorno a una figura condivisa.

 

Come detto, escludendo sorprese, il nome su cui si sta lavorando con maggiore impegno è quello di Lucio Presta, manager dei vip di grande successo, che da diverso tempo ha deciso di avventurarsi (dice lui per il bene della sua città d’origine) nell’universo politico bruzio. Sabato scorso ha tenuto una conferenza stampa, precisando che le sue liste non saranno composte da professionisti della politica e che lui non farà nessun passo verso il Pd, “al massimo – ha sottolineato – saranno loro a convergere con me e non io con loro”. E probabilmente è proprio quello che succederà. Il problema, però, si porrà (almeno seguendo il suo discorso) nel momento in cui al manager di Benigni e Bonolis, che già può contare su una lista messa in piedi da Gianpaolo Chiappetta (che non è proprio un novellino della politica locale), saranno imposte determinate candidature, “suggerite” dagli ‘alleati civici’ Gentile, Morrone e Mancini. Presta dovrebbe fare i conti quotidianamente con determinati personaggi manovrati da quei professionisti della politica che, a quanto sembra, vorrebbero un altro candidato e che lui non vuole assolutamente accanto. Sarà interessante capire in quel caso come si comporterà.

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