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Il tg non andrà in onda, personale Telestars e Ten in sciopero. Il direttore Attilio Sabato non partecipa alla protesta

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I lavoratori pare attendano ancora la retribuzione di undici mensilità arretrate.


RENDE – I dipendenti dell’emittente televisiva Ten Teleuropa Network, che come noto ha i suoi studi a Rende, hanno promosso uno sciopero in segno di protesta per le giornate di oggi e domani. In una nota si afferma che i lavoratori vantano il pagamento di undici mensilità di stipendio. Alla mobilitazione parteciperà tutto il personale amministrativo nonchè buona parte del personale tecnico (dieci dipendenti su quattordici), mentre, per quanto riguarda la redazione giornalistica, aderiranno solo le croniste Emilia Canonaco e Stefania Belvedere. Davanti alla sede dell’emittente intanto stato appeso uno striscione con la scritta “Dopo 11 mensilita’ ten…iamo dignità”. Lo sciopero, che porta anche alla sospensione dei telegiornali dell’emittente, è stato promosso in accordo con i sindacati di categoria ed arriva dopo una serie infruttuosa di incontri tra la proprieta’ e i sindacati. L’emittente cosentina nonostante i tentativi di mediazione ha attivato la procedura per il licenziamento collettivo di 11 dipendenti su 22 in organico.

 

Dalla procedura sono interessati 9 impiegati tecnici e amministrativi su 15 e 2 giornalisti su 8 con una sola esclusione: il direttore responsabile Attilio Sabato, tra l’altro l’unico ad aver mantenuto il contratto di lavoro a tempo pieno rispetto a tutti gli altri 21. La motivazione ufficiale dell’azienda rappresentata dal commercialista Ugo Cappelli, portavoce dalla famiglia Gatto, come è scritto sul sito giornalistitalia.it, imputa la procedura di licenziamento collettivo alla “crisi di liquidità che ha portato ormai al deterioramento dei rapporti con il personale dipendente e con i fornitori di materie prime e servizi che attendono da diversi mesi i pagamenti delle loro competenze”, associata alla disdetta o, comunque, al notevole ridimensionamento degli investimenti pubblicitari sull’emittente con “conseguente drastica contrazione dei fatturati previsti” che avrebbe incrementato la posizione debitoria, rispetto al 2013, di oltre mezzo milione di euro. Mercoledì prossimo è previsto un altro incontro tra sindacati e azienda.

 

Per ora otto lavoratori (su 9 esuberi individuati tra il personale tecnico e amministrativo) si sono resi disponibili a sottoscrivere la mobilità volontaria e, addirittura, la rateizzazione delle dieci mensilità arretrate e del Tfr in 11-12 rate, purché accompagnate da un piccolo incentivo di 5mila euro netti da corrispondere all’atto della conciliazione. L’azienda, non ha accolto la proposta rispondendo con un altro tentativo di mediazione che prevederebbe un “incentivo” di 3mila euro, ma da corrispondere entro il 30 settembre, fatte salve le dimissioni immediate da formalizzare entro una settimana. Una presa di posizione che i dipendenti hanno rifiutato proclamando lo stato di agitazione e l’astensione dal lavoro per l’intero turno di lunedì 3 e martedì 4 agosto, di tutti i dipendenti di Teleuropa e Telestars, con presidio davanti alla sede dell’azienda di Contrada Cutura di Rende. In Telestars, l’emittente televisiva che ha sede nella stessa struttura di Teleuropa, nonostante la formale distinzione delle due persone giuridiche che, comunque, sono in parte identiche e complementari, una delle tre giornaliste in servizio, Patrizia De Napoli a Maggio si è dimessa per giusta causa rivendicando il pagamento di otto mensilità, della tredicesima, dell’indennità del mancato preavviso e del Tfr, denunciando “il grave inadempimento del datore di lavoro”.


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